Viscomi: “Bloccate fino al 31 agosto le procedure connesse ai protesti e alle constatazioni equivalenti”

“Grazie ad un lavoro paziente e certosino dei deputati dem è stato risolta in Commissione la questione dei protesti dei titoli di credito che il susseguirsi e l’accavallarsi di provvedimenti aveva posto in una situazione di incertezza a forte rischio per gli interessati. Ora, invece, fino al 31 agosto sono bloccate le procedure connesse ai protesti e alle constatazioni equivalenti (in allegato il testo dell’emendamento approvato)”.

È quanto sostiene il deputato Antonio Viscomi che spiega: “grazie a questo lavoro totalmente interno alle Commissioni parlamentari di merito è stato possibile costruire una rete di relazioni tra i gruppi dei diversi partiti ma anche tra questi e il Governo che nella concitazione dell’urgenza aveva in qualche misura dato origine a tale incresciosa situazione di incertezza. L’emendamento approvato è stato infatti sottoscritto da tutti i deputati di maggioranza delle Commissioni interessate, come espressione di una precisa volontà di superare un approccio individualista che spesso condiziona non solo l’iniziativa politica ma anche la comunicazione pubblica. In genere, in politica e ancora di più in parlamento, i risultati raggiunti sono sempre il frutto di una azione collettiva. Ed è stato firmato da tutti per ribadire che l’iniziativa parlamentare ha una sua autonomia anche rispetto al governo”
“Ora – prosegue – c’è da augurarsi che nell’attesa della approvazione finale del decreto, già calendarizzata per i prossimi giorni alla Camera, i risultati raggiunti non siano vanificati da scelte formalistiche che potrebbero provocare effetti non utili per le imprese. È del tutto evidente, infatti, che eventuali protesti effettuati nelle more della approvazione finale, potrebbero poi avere conseguenze negative sulle imprese interessate alle procedure di accesso al credito garantito dallo Stato. Si aggiungerebbe così al danno attuale del protesto, da bloccare comunque nei prossimi giorni, anche la beffa delle conseguenti difficoltà di accesso al credito. Ed è una beffa, questa – conclude – che potrebbe avere effetti perversi, come il ricorso alla usura criminale per le difficoltà di accesso al credito continuamente evidenziata con allarme dalle Autorita giudiziarie e dal Ministero dell’Interno”.

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