Viabilità, il Comitato “Protesta per l’abbandono assoluto delle Serre” alza il tiro: “Non vogliamo elemosine, ci date alibi per rispondere delle nostre azioni”

C’è aperta insoddisfazione nel Comitato “Protesta per l’abbandono assoluto delle Serre” dopo la comunicazione dei lavori sulla strada Fabrizia-Mongianella da parte della Provincia di Vibo Valentia. 

Il presidente Daniele Ciccarello, che si chiede “come un sindaco (il riferimento è a Francesco Fazio) possa applaudire una scelta simile”, sostiene che “la viabilità delle Serre Calabre, di cui la Sp 9 fa parte, è la viabilità più degradata della provincia di Vibo e forse dell’intera Calabria. Per questo motivo – aggiunge – mi chiedo come sia stato possibile adottare una scelta simile, stanziare l’importo più basso per la strada più dissestata. Quale criterio usano alla Provincia di Vibo? Chi è il responsabile di queste scelte senza alcuna logica?”. Ciccarello fa il punto della situazione e, dopo aver rilevato che “l’importo iniziale ammonta a 134 mila euro”, precisa che “i lavori sono stati aggiudicati per un importo di poco superiore ai 70 mila euro. La strada in questione – specifica – è attualmente chiusa al traffico proprio a causa delle gravi condizioni in cui versa, una strada che misura circa 5 km, chiunque quindi, anche senza aver frequentato grandi università, capisce che i lavori aggiudicati per circa 70mila euro non sono altro che l’ennesimo spreco di risorse”.

L’attacco alla politica si fa sempre più sostenuto: “Dovete andare a casa, prima che qualcuno agisca con la forza, abbiamo bisogno di amministratori che non prendano in giro la gente. La Provincia di Vibo non ha alcun senso di esistere”. Dopo aver ribadito che “elemosina non ne vogliamo”, Ciccarello puntualizza: “se qualcuno pensi di aver placato una semplice protesta di mezza estate convocando qualche tavolo e facendo scorrazzare i suoi uomini nelle ‘strade’ dove la protesta è nata, anziché nelle sedi dove risiedono i responsabili di questo malessere, si sbaglia. Così facendo ci avete soltanto dato un alibi da tirar fuori quando saremo chiamati in causa per rispondere delle nostre azioni”.

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