
Fuori da Palazzo Campanella Valeria Fedele, dentro Antonello Talerico. Lo ha deciso il Teibunale di Catanzaro che ha dichiarato la sussistenza in capo alla consigliera regionale eletta Valeria Fedele della condizione di ineleggibilità e decadenza della stessa dalla carica e la surroga con il candidato Antonello Talerico, rigettando però la domanda di quest’ultimo al pagamento degli arretrati delle indennità e spettanze.
Talerico aveva proposto ricorso rilevando che dal 1^ febbraio 2019 Fedele ricopre l’incarico di direttore generale della Provincia di Catanzaro e, dunque, ai sensi della Legge 154/1981, era da considerarsi ineleggibile alle elezioni regionali del 3-4 ottobre 2021.
“A mente dell’attuale disciplina legislativa – spiega il Tribunale, che sottolinea che la Regione Calabria non ha provveduto a legiferare, con propria legge, in materia di ineleggibilità e incompatibilità – i consiglieri regionali sono passibili di ineleggibilità in tutte le ipotesi contemplate dalla disposizione completa e, pertanto, anche in caso di esercizio di poteri sulla Provincia”. Ciò anche perché “le competenze attribuite al direttore generale, comportando l’esercizio di poteri di direzione amministrativa ad ampio spettro che implica l’assunzione di determinazioni nella gestione economico-finanziaria intesa in senso lato (mediante la direzione delle relative risorse strumentali, finanziarie e umane) da cui dipendono le scelte e la realizzazione dei progetti e degli obiettivi dell’Ente, sono senz’altro inquadrabili nei poteri di controllo istituzionale della Provincia”.
Affinché la decisione diventi esecutiva bisognerà, però, attendere il secondo grado di giudizio.
Si attende ora la decisione sulla posizione del consigliere regionale Michele Comito. Le decisioni che stanno maturando andranno sicuramente ad incidere sugli equilibri interni di Forza Italia.