
Si sono rivolti alla Procura della Repubblica i parenti di un ragazzo di 17 anni che nel fine settimana è spirato mentre era ricoverato nel reparto di Rianimazione degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Il giovane, qualche settimana addietro, dopo aver vomitato, si era rivolto ai medici del nosocomio che, curato il paziente, ne avevano disposto le dimissioni. Trascorso un brevissimo periodo di tempo, il giovane ha accusato i medesimi problemi e, per tale ragione, si era nuovamente recato presso la struttura sanitaria del capoluogo. Anche in questa circostanza, eseguiti i controlli, il 17enne è stato invitato a tornare nella propria abitazione, sebbene la famiglia avesse sollecitato, come riferito nell’esposto, la permanenza del congiunto in ospedale al fine di indagare le cause del malessere. Le condizioni di D.A., a quel punto, sono peggiorate rendendo necessario che fosse ricoverato in emergenza. Una decisione che, tuttavia, secondo i congiunti, sarebbe stata tardiva ed ora, infatti, chiedono siano individuate le ragioni della morte e di verificare l’eventuale esistenza di profili penali in relazione al comportamento dei “camici bianchi” e degli infermieri interessati dal caso.
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