Un giovane detenuto calabrese si è tolto la vita in carcere

Il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria ha reso di pubblico dominio il caso di un ragazzo ristretto in carcere che si è impiccato nel penitenziario di Crotone dove era arrivato da qualche ora in seguito all’arresto per maltrattamenti in famiglia.

l rappresentanti sindacali hanno commentato definendo la vicenda una ulteriore “sconfitta per lo Stato”. Il giovane, che soffriva di patologie psichiche, si era reso autore, anche quando godeva dello status di uomo libero, di tentativi analoghi. Dopo aver aspettato che il personale di Polizia interno al carcere si alternasse in vista delle ore notturne, si è servito dei lacci delle proprie scarpe che ha provveduto a legare al letto della cella in cui era recluso. Per lui non c’è stato niente da fare in quanto gli agenti, resisi conto di quanto accaduto, sebbene prodigatisi per soccorrerlo e rianimarlo, si sono dovuti arrendere all’evidenza dei fatti. “La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere” sostiene l’organizzazione sindacale secondo cui: “Anche la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza delle carceri del Paese”.

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