
Il Giudice dell’udienza preliminare di Reggio Calabria ha assolto Paolo Cilione e Domenico Scevola dalle pesanti accuse che la Procura della Repubblica aveva mosso nei loro confronti indicandoli come concorrenti in un giro di falsi incidenti stradali e truffe alle assicurazioni.
In particolare era stata la presunta persona offesa a puntare il dito contro i due agenti indicando tutta una serie di circostanze che sono poi risultate smentite degli atti processuali. Grazie infatti ad un capillare lavoro di accesso agli atti presso il Comando di Polizia Municipale ed al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti è stato possibile smontare la pesante accusa mettendo così la parola fine ad un incubo che aveva ingiustamente avvolto i due pubblici ufficiali. Gli agenti avevano saputo dell’indagine proprio all’alba in cui furono arrestati alcuni soggetti con cui, secondo l’accusa, avrebbero concorso nella truffa e nei falsi ingenti. Paolo Cilione, agente in servizio che ha sempre professato la propria innocenza, difeso dall’avvocato Marco Tullio Martino e dalla dottoressa Giuseppina Morabito, grazie ad una copiosa produzione documentale, è riuscito a dimostrare la bontà del proprio operato, dimostrando di essersi attenuto pedissequamente alla legge e di avere rispettato tutta la procedura amministrativa, tanto da indurre anche la Procura – che in un primo momento aveva fatto appello al Tribunale della Libertà al rigetto dell’arresto – a chiedere l’assoluzione. Anche Domenico Scevola, difeso dagli dagli avvocati Demetrio e Maria Teresa Pratico, è stato assolto con la formula più ampia, dimostrandosi in aula estraneo ad ogni contestazione ingiustamente mossagli. È stato condannato invece a 3 anni di reclusione l’unico imputato agli arresti domiciliari, mentre per gli altri a breve inizierà il processo con il troncone ordinario.