
*di Michele Furci – Bisogna guardare avanti con la medicina di base, creando un servizio efficiente e moderno a livello di prossimità alle famiglie. Si tratta di creare una rete di servizi di base in ogni territorio, in grado di alleggerire il peso degli attuali Pronto soccorsi ormai saturi e con lunghe attese nei pochi presidi ospedalieri esistenti. Bisogna perciò organizzare un servizio pubblico ospedaliero che, operando in sinergia con le esigenze del territorio e con servizi tra essi complementari, razionalizzando la spesa e senza dispendio di risorse finanziarie realizzi una moderna rete sanitaria realmente funzionante.
Si tratta di garantire un Sistema Sanitario moderno, attrezzato e con le specializzazioni necessarie a consentire ai cittadini calabresi di poter usufruire in ogni Ospedale di tutte le branche sanitarie esistenti, conquistate dalla ricerca scientifica e con le attrezzature a tal fine costruite.
Di questo nuovo corso hanno bisogno in particolare i comuni periferici e le zone interne. Perciò bisogna subito liberarsi del vecchio servizio discontinuo e a ore, perpetuato con il vecchio servizio che evoca lo scenario del famoso Medico della Mutua!
Cosicché, partendo dalla vicenda che si è venuta a creare a Dinami con il pensionamento dei due vecchi medici di base, si potrebbe aprire una nuova fase. Essa dovrebbe realizzare la modernizzazione del servizio dei medici di famiglia e la trasformazione delle vecchie Guardie Mediche. Un nuovo modello, rispondente ai bisogni delle popolazioni più invecchiate e in grado di avvicinare la sanità alle persone. Una nuova visone che, tenendo presente gli stili di vita conquistati dalla società attuale, sappia valorizzare la funzione evoluta professionalmente dai tanti giovani medici di famiglia. Poli comunali o intercomunale attrezzati 24 ore su 24, in grado di garantire in tempi reali il primo pronto intervento, dotate di un’autoambulanza e con un minimo di strutture capaci di offrire in collaborazione con le Amministrazioni comunali anche locali idonei. In detti poli ogni medico di base, utilizzando servizi in comune, potrà svolgere in sinergia con gli altri colleghi il proprio servizio professionale, che comunque deve rimanere sempre di fiducia delle famiglie e perciò scelto individualmente e liberamente.