Non è il momento della rabbia, è quello della tristezza; non è il momento delle recriminazioni, è quello del dolore; non è il momento della resa dei conti, ma quello della dignità. Ed è per tali ragioni che, oggi, 3 agosto 2023, tutti abbiamo diritto a dire la nostra, ma non tu, Felice Saladini da Lamezia Terme. Tutti possiamo rivendicare qualcosa da custodire recuperandola nello scrigno di 109 anni di Storia, ma non tu, Felice Saladini da Lamezia Terme. Tutti dobbiamo mantenere ferma la barra dell’orgoglio amaranto, ma non tu, Felice Saladini da Lamezia Terme. Sì, nel corso di questi mesi sono stati diversi gli appellativi utilizzati per meglio definirti, per meglio disegnare lo schizzo della disgrazia che hai rappresentato per Reggio Calabria, ma oggi non servono: chiamarti Felice Saladini sono i due nomignoli che peggio ti possono rappresentare. Perché, non avendo nessun appuntamento impellente con la polemica che distrae, siamo doverosamente chiamati a concentrarci sul solo e reale, artefice di questo disastro, che, prima di essere sportivo, è sociale. E questo solo e reale carnefice ha un nome ed un cognome: Felice Saladini (da Lamezia Terme). Sarebbe mortificante per noi, oggi (ma solo oggi), 3 agosto 2023, chiamare in causa anche quel tizio che leggenda narra sia stato appellato nel corso della stagione con il titolo di presidente, ma questa è una barzelletta di cui ci si occuperà a tempo debito. Oggi, 3 agosto 2023, a te, Felice Saladini da Lamezia Terme, non è concesso, un paio d’ore dopo la turpe azione consumata, osare prendere per il culo, a mezzo social, una città che tua non è, tua non è mai stata, tua mai sarà. Sei passato su di essa come una sciagura tale da farti assurgere, e così sarà da qui all’eternità, come personificazione della maledizione aleggiante su una comunità che, fiaccata da anni faticosi come fossero stati millenni, ha visto, vede e vedrà il sole raffigurato nella sua squadra di calcio, soprattutto nelle fasi storiche più tristi e tenebrose come questa. Mentre in tanti sproloquiavano, prevedevano, sbraitavano contro tutto e contro tutti, si smarrivano e perdevano di vista la strada che, da pessimo speculatore, tu, invece, stavi battendo con cinismo e fottendotene di farti scortare dagli scrupoli. Ti sei concesso il lusso di sbeffeggiare un popolo al quale, celandoti dietro un post codardo su Facebook, ma oggi, 3 agosto 2023, siamo noi a non concedere, nemmeno per scherzo, di dirti stupefatto, siamo noi a non concederti di pensare, nemmeno per un attimo, che noi crediamo alla puttanata: “Ero in aula a difendere ancora una volta la Reggina”. No, non ti autorizziamo ad ergerti, senza nemmeno sapere come si fa, a profeta di un territorio che tuo non è, tuo non è mai stato, tuo non sarà mai, Felice Saladini da Lamezia Terme. Hai provato, ancora una volta, a mezzo social, a fotterci buttandola in caciara, blaterando di torti compiuti in nome della geografia. Sì, magari qualche idiota che ti creda ancora lo trovi, ma fidati, a Reggio Calabria oggi, 3 agosto 2023, domina un solo pensiero: “Sparisci, Felice Saladini da Lamezia Terme”. Tutto quello che hai toccato è diventato piombo che ci ha affondato, continuare con la buffonata dell’ennesimo ricorso, in questo caso (l’ultimo) al Consiglio di Stato, ci fa solo perdere tempo preziosissimo per cominciare da subito la lunga e faticosa risalita, un tempo che non intendiamo trascorrere, nemmeno per un giorno in più con te (e sodali vecchi e nuovi).
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