
“Il progetto denominato ‘Natura e Turismo’, della durata di dodici mesi, promosso dalla Azienda Calabria Lavoro, Ente in house regionale, e finanziato dalla Regione Calabria, avente la finalità di conferire quarantanove contratti di tirocinio formativo da espletarsi presso il soggetto ospitante Ente Parco regionale naturale delle Serre, si è concluso proficuamente il 16 novembre 2015. Scopo del progetto, che non caratterizzava in alcun modo un rapporto di lavoro dipendente né nei confronti dell’Ente promotore, né rispetto al soggetto ospitante, era favorire la acquisizione di conoscenze e competenze tali da permettere ai lavoratori interessati di raggiungere un buon grado di autonomia e competenza, impiegando a tal uopo un importo di 700.000,00 euro gravante sui fondi europei”.
A riprendere la questione dei tirocinanti del Parco delle Serre è Confail che, tramite il suo segretario regionale Annunziato Zavettieri, il segretario provinciale per la sezione “Autonomie locali” Romano Loielo ed il segretario provinciale per il settore “Lavoratori agricoli e forestali” Romolo Tassone, chiede lumi sul futuro dei partecipanti al progetto.
“Non vi era sin dall’inizio alcun dubbio da parte dei soggetti disoccupati beneficiari del contratto in questione – sostengono i tre esponenti di Confail – circa la esclusiva natura di tirocinio formativo del progetto, ma ciò non toglie che gli stessi, conclusa favorevolmente l’esperienza, tentassero legittimamente di trasformare quelle competenze appena acquisite in una valida opportunità lavorativa, in un territorio da sempre abbandonato dalle istituzioni e privo di congrue risorse economiche in grado di consentire sufficiente benessere e sostentamento alle Comunità che con formidabile spirito di sacrificio continuano a sopravvivere nell’area montana delle Serre Calabre.
In tale contesto, concluso il progetto nel mese di novembre del 2015, gli ex tirocinanti avviavano un lunga vertenza nei confronti del soggetto ospitante e della Regione Calabria che inizialmente sfociava nella costituzione di un tavolo tecnico presso la sede della Regione Calabria coordinato dall’allora vicepresidente, Antonio Viscomi. A conclusione dell’incontro, pertanto, veniva posto a carico dell’Ente Parco l’onere di predisporre una formale richiesta indirizzata alla Giunta regionale ed agli Assessorati regionali competenti volta ad ottenere l’autorizzazione di utilizzare gli ex tirocinanti nei rispettivi profili appositamente formati a copertura della pianta organica vigente, ovvero per l’impiego in future attività lavorative promosse dall’Ente Parco medesimo.
Il tavolo tecnico assumeva, dunque, precisi impegni anche di natura politica – attesa la presenza all’incontro del vicepresidente della Giunta regionale Viscomi – che lasciavano soddisfatti in quel momento gli ex tirocinanti, i quali intravedevano così una ragionevole certezza lavorativa nel loro prossimo futuro”. Entrando nello specifico, Zavettieri, Loielo e Tassone ricordano che “in una risposta del 16 dicembre 2015, sottoscritta dal direttore generale reggente del Dipartimento 7 della Regione Calabria, ad una interrogazione consiliare, però, veniva in qualche modo già modificato l’impegno assunto coi lavoratori, adducendo che nel corso di un precedente incontro tenutosi tra i rappresentanti del Dipartimento regionale Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione, Servizi Sociali, e le rappresentanze degli ex tirocinanti e delle OO.SS., era stata chiarita la impossibilità per disposizione normativa di proseguire con lo strumento del tirocinio formativo, concludendo invece con la soluzione di incaricare i tecnici del Dipartimento ‘per una ipotesi di progetto di accompagnamento all’inserimento stabile nel mondo del lavoro dei 49 tirocinanti in presenza di un progetto realistico di ricollocazione lavorativa dei soggetti da parte di Amministrazioni pubbliche o di imprese private’. Sempre secondo la risposta all’interrogazione, atteso che non vi era possibilità per l’Ente Parco di procedere ad assunzioni, né di esternalizzare i servizi per consentire il reinserimento degli ex tirocinanti, né di attivare procedure di nuovi tirocini destinati agli stessi soggetti, veniva quindi convocato un tavolo tecnico congiunto tra il Dipartimento Sviluppo Economico ed il Dipartimento Agricoltura per verificare la concreta utilizzabilità delle apposite risorse da trasferire all’Azienda Calabria Lavoro per l’avvio di un progetto di valorizzazione dei servizi turistici/naturalistici del Parco delle Serre, attraverso la costituzione di imprese, anche cooperative, da accompagnare con adeguati strumenti di sostegno al reddito e di accompagnamento al lavoro di intesa con le OO.SS.. Solo a conclusione della procedura appena citata, quindi, sarebbe stato possibile definire eventuali percorsi alternativi tesi a valorizzare le competenze e le esperienze acquisite dai 49 tirocinanti compatibilmente con le procedure rese possibili dalle vigenti normative.
Seguivano, quindi, accorati appelli da parte dei lavoratori al Prefetto di Vibo Valentia, ai consiglieri regionali di maggioranza del territorio, tra i quali il vibonese Vincenzo Pasqua, senza tuttavia utili soluzioni della vertenza”. Un nuovo step si è verificato il 9 febbraio 2016 quando “veniva svolto un incontro presso la Presidenza della Giunta regionale al quale partecipavano il dottor Franco Iacucci, su mandato del presidente Oliverio, e le rappresentanze delle OO.SS. e degli ex tirocinanti, nel corso del quale veniva sostanzialmente convenuto di convocare un ennesimo tavolo tecnico congiunto coi Dipartimenti interessati (Lavoro, Programmazione, Turismo e Agricoltura) ‘al fine di individuare un possibile percorso per la valorizzazione delle risorse ambientali, naturali, culturali e paesaggistiche ricadenti nel Parco ed alla futura garanzia occupazionale dei lavoratori’.
Alla luce di quanto poi si è realmente concretizzato, dunque, ossia un pieno e completo nulla di fatto, bisogna necessariamente concludere oggi che gli impegni assunti dai vertici regionali (presidente Oliverio, vicepresidente Viscomi, consigliere regionale Pasqua e direttori generali dei Dipartimenti interessati) altro non fossero che delle fumose dichiarazioni in arcaico politichese pregne di menzogne formulate ben sapendo di mentire! Alcun seguito hanno mai avuto, infatti, quelle manifestazioni di intenti esposte ai lavoratori dalle massime cariche regionali, direttamente e/o a mezzo di propri delegati, se non quello di far rimanere in costante e trepidante attesa ben 49 padri e madri di famiglia, completamente fiduciosi che dal verbo dei rappresentanti delle più alte cariche della Regione Calabria non potesse derivare mai, invece, una semplice presa in giro, eseguita con la banale ma oramai consolidata tecnica del temporeggiamento, tesa a gettare fumo negli occhi ai disoccupati in attesa di urgenti risposte con impegni privi di ogni consistenza, ben decorati da paroloni inutili, in alcun modo in grado però di condurre alla soluzione del problema. Soprattutto perché tale soluzione non si ha mai avuto davvero intenzione di trovarla! Emblematica, a tal riguardo, la formula di chiusura della risposta alla interrogazione consiliare del 16 dicembre 2015, laddove si afferma ‘compatibilmente con le procedure rese possibili dalle vigenti normative’.
Fumo negli occhi, allora, sterili passerelle volte a guadagnare tempo sulle spalle degli speranzosi lavoratori per superare, man mano, le tornate elettorali che nel frattempo si sono presentate.
Siamo oramai giunti al febbraio del 2019, caro presidente della Giunta regionale Mario Oliverio; caro vic presidente Antonio Viscomi – che oggi siede negli scranni del Parlamento italiano -; cari consiglieri regionali di maggioranza e cari direttori generali dei Dipartimenti interessati, i quali, dal novembre del 2015 ad oggi, oltre a qualche per voi increscioso tavolo tecnico in cui vi siete visti costretti a fornire improvvisate spiegazioni ed improbabili soluzioni agli ex tirocinanti presenti, non avete più mosso un dito in favore di quei 49 soggetti disoccupati che hanno creduto in primis in voi e poi nelle Istituzioni da voi stessi rappresentate! Confidiamo, caro presidente Oliverio e cari rappresentanti regionali, in una vostra, seppur tardiva, presa di coscienza e in uno scatto di orgoglio che vi inducano, prima della conclusione del mandato elettorale, a recuperare il grave torto che avete fatto a tutti quei poveri lavoratori! Glielo dovete per una questione morale, non certamente per spirito clientelare. Glielo dovete sotto il profilo umano, non più politico, men che meno amministrativo. Glielo dovete per la parola data a lavoratori bisognosi, che non chiedono altro che un legittimo futuro per le proprie famiglie. Glielo dovete perché, in fondo, seppur oramai pietrificati dalla lunga carriera politica, riteniamo siate ancora dei galantuomini, dotati di coscienza e di senso del dovere! I lavoratori non lamentano violazioni di legge, non vi accusano di aver commesso reati, essi, e noi condividiamo in pieno, pretendono però che confermiate oggi gli impegni da voi a suo tempo assunti, che ripaghiate con questo nobile gesto la fiducia che essi per lungo tempo hanno riposto in voi e nelle Istituzioni che voi rappresentate!”.
L’organizzazione sindacale conferma poi che “sosterrà fermamente i 49 lavoratori in questa vertenza che non potrà certamente avere il triste epilogo sinora scritto dalla Regione Calabria. Ci adopereremo affinché la classe politica di ogni schieramento si interessi della vita e del futuro di quei disoccupati che con grande impegno e forte speranza hanno creduto di potercela fare, hanno creduto fermamente nelle Istituzioni e nella politica.
Coinvolgeremo in varie iniziative i rappresentanti politici regionali e nazionali del territorio, di ogni schieramento, per riuscire a concludere positivamente la vicenda prima della fine di questa legislatura regionale, onde evitare che cali definitivamente il sipario sulla vita di tante famiglie e di tanti speranzosi ed onesti lavoratori. Speriamo – concludono – che le stesse nostre intenzioni alberghino nel cuore dei vertici regionali, affinché essi finalmente decidano di affrontare di petto la questione troppo a lungo rinviata e risolvere definitivamente questa vertenza, ridando così un futuro a quei lavoratori che ritenevano di averlo, invece, oramai perso”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.