
“Siamo uomini e donne, precari a tutti gli effetti utilizzati dalla Regione come tirocinanti per l’Istruzione”. Recita così l’inizio della lettera, inoltrata in redazione, da un gruppo di tirocinanti Miur.
“Inoltriamo appello – sostengono – per la ripresa delle attività. A parte il disagio vissuto quotidianamente da noi tirocinanti,
anche le scuole lamentano carenza di personale atto agli studenti bisognosi del nostro supporto. Il servizio reso è quello di assistenza ai disabili nelle scuole coadiuvando il personale insegnante e gli educatori nell’ambito delle attività scolastiche.
Le attività sono concretizzate al favorire una relazione educativa atta a coinvolgere i minori nella loro totalità.
“Siamo persone, uomini e donne, madri e padri (molti delle quali over 50) – concludono – la cui dignità non deve essere lesa, ma sostenuta da iniziative valide in termini di prospettive di lavoro future; per noi e per i nostri figli”.