
L’aria è pesante, la tensione si taglia a fette. Gli animi al Parco delle Serre cominciano ad essere più che surriscaldati. Perché dopo il “saliscendi” della giornata di ieri fra conferme e smentite, i tirocinanti hanno provveduto ad “approfondire ulteriormente la questione con l’Assessorato regionale al Lavoro e con i sindacati”. Le risultanze le spiega con foga un rappresentante degli ex percettori di mobilità in deroga: “Parole, parole, soltanto parole. Noi con le promesse non mangiamo. Abbiamo operato tutte le consultazioni possibili con i sindacati e con la Regione e abbiamo ottenuto sempre la stessa risposta: la convenzione per i pagamenti non è stata ancora firmata. C’è stata la promessa che sarà firmata a breve, ma ad oggi, pare, niente firma. Ci è stata ventilata anche un’altra ipotesi: che la convenzione sia stata firmata, ma manchi l’autorizzazione al pagamento. E senza quest’ultima, la convenzione è come se non esistesse. Forse per questo non è stata resa pubblica. Noi con le promesse non mandiamo avanti le famiglie. Anzi, è stato precisato – specifica – che se tutto va bene, forse potremmo pagarci per la Festa dell’Immacolata. Ma come è possibile dopo mesi e mesi di lavoro? Quindi non ci fermiamo, la nostra protesta va avanti. Delle ‘bufale’ non sappiamo che farcene”.
I lavoratori sono arrabbiati, delusi. Non voglio “altre parole”, ma “solo fatti”. Chiedono “sostegno concreto non di facciata”. Sono determinati, non possono arrendersi. Vogliono veder rispettato il loro “diritto al pagamento” e non possono più aspettare. Anche perché a casa, le bollette non aspettano né possono essere pagate “con le parole”.
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