Sussidio ai tirocinanti sospesi, i sindacati: “L’erogazione sia veloce”

“Essere ricaduti nel lockdown, con la chiusura di molte attività e la ridotta mobilità extra ed intra comunale, non fa altro che acuire le fragilità economico-sociali che attraversano la Calabria.

In particolare, risultano colpiti tutti i soggetti a vario titolo impegnati nei tirocini e nelle politiche attive regionali che hanno visto i propri percorsi sospesi e, quindi, sospesa la possibilità di ricevere le minime indennità che, nella maggior parte dei casi, costituiscono un sostegno al reddito la cui mancanza mette le famiglie in grave difficoltà”. È quanto affermano i segretari generali di Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e Uil Temp, rispettivamente Antonio Cimino, Carlo Barletta e Gianvincenzo Petrassi.

“Per evitare di farci trovare impreparati di fronte ad un nuovo lockdown già ventilato da più parti – sostengono – unitariamente, come organizzazioni sindacali confederali già dalla metà di ottobre abbiamo avanzato una serie di richieste che sono state poi accolte dall’Assessorato al Lavoro della Regione Calabria. 

In questi giorni – precisano – dovrà essere deliberata una modalità che consenta di erogare con urgenza in tempi veloci, a questa vasta platea che conta circa 7000 soggetti, un sussidio straordinario a ristoro delle mensilità non saranno percepite a causa della sospensione dei tirocini.

L’aver anticipato i tempi nel porre la problematica ha certamente consentito di agire tempestivamente nell’individuazione delle risorse regionali da impegnare in questa indispensabile misura, ma pone ora la responsabilità di una erogazione più efficiente e veloce di quella che si è vista durante la quarantena della scorsa primavera.

Da parte del Dipartimento vanno previste una reale semplificazione delle procedure ed una gestione operativa tali da evitare ritardi che, in una fase così delicata e con un così alto numero di famiglie coinvolte, non possiamo permetterci.

In ogni caso – concludono – la fase emergenziale non deve fare dimenticare il fatto, appare ormai evidente, che la stagione dei tirocini,  nella  funzione di sterile sostegno al reddito per chi non è riuscito a ricollocarsi nel mercato del lavoro, deve ritenersi, stante anche le linee guida nazionali,  ormai superata, e vanno individuati necessariamente percorsi incentivati che possano condurre al lavoro vero, contrattualizzato e tutelato, per restituire dignità a una larga fascia della popolazione calabrese”.

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