È stato presentato presso la sala comunale di Caraffa di Catanzaro il romanzo d’esordio di Francesco Stirparo “Il Capolavoro di Cefaly”, primo romanzo ambientato nel paese arbereshe, il primo testo che racconta la rivolta contro la discarica Battaglina.
Nella sala gremita Antonio Montuoro ha introdotto i lavori esponendo i punti salienti della trama che si sviluppa come un giallo riguardante la ricerca da parte dei due protagonisti di un quadro, misteriosamente scomparso, del grande pittore Andrea Cefaly. “Il romanzo si muove tra passato e presente, tra avvenimenti storici e vicende di fantasia – ha spiegato Montuoro, presidente dell’Associazione ‘Teura’ – attraversando città del centro della Calabria da Caraffa a Catanzaro a Cortale, da Borgia a Girifalco, da Soverato a Tiriolo, in quelle zone dell’istmo di Catanzaro ricca di cultura magno greca e bizantina”.
Nel suo intervento l’autore Francesco Stirparo ha spiegato che “l’avvincente trama del libro, strutturata come un mistery, è stata strumentale per far emergere il patrimonio di cultura e di uomini spesso dimenticati della nostra terra, come il maestro Andrea Cefaly, non solo uno dei più grandi artisti calabresi, ma anche grande politico che tentò, da deputato, di migliorare la viabilità della regione, vero freno allo sviluppo”. L’artista è certamente il rappresentante della Calabria migliore, che non abbassa la testa, che vive nel rispetto delle leggi, del proprio lavoro, con un forte senso del dovere contrapposta a quella corrotta e connivente con il potere.
“Questa Calabria c’è, esiste, è la maggioranza – ha aggiunto – ed è rappresentata ad esempio da uomini e donne che hanno combattuto per il rispetto della loro terra per la salvaguardia dell’ambiente che, come ho raccontato in maniera romanzata nel libro, riuniti in un Comitato, hanno impedito la costruzione di una enorme discarica in località Battaglina”.
Nel suo intervento il sindaco di Caraffa Antonio Sciumbata, complimentandosi con l’autore per aver stilato il primo romanzo ambientato nel paese arbereshe, ha rammentato l’incontro storico, raccontato nel libro, tra Arthur John Strutt, scrittore e pittore inglese, Domenico Cefaly, padre del grande pittore Andrea e la bella e fiera Brigantessa Petronilla.
Don Roberto Ghamo, per lungo tempo parroco di Caraffa, ha messo in risalto la grande devozione dei fedeli per Santa Domenica, ricordando l’episodio del ritrovamento di una tela raffigurante la Patrona del paese, che ha dato lo spunto all’autore per una vicenda del romanzo.
Appassionante è stato l’intervento di Ketty Cefaly, discendente dell’artista di Cortale, fondato sul ricordo del notevole ruolo dei suoi antenati nello sviluppo culturale, artistico ed economico della importante famiglia, e della integrità morale del padre Raimondo, personaggio centrale del romanzo.
Hanno arricchito la serata le declamazioni dell’attore Giuseppe Abramo, la cui voce calda e impostata su brani scelti dall’autore ha emozionato la platea.
Al dibattito che ne è seguito sono intervenuti lo storico, esperto in brigantaggio, Enzo Ciconte, Attilio Mazzei, già sindaco di Caraffa, Espedito Marinaro, Presidente del Comitato No Discarica Battaglina, Cesare Cerminara, presidente dell’associazione “Borgia Civiltà e Progresso”, e Giacomo Montesani, esperto in Brand management e comunicazione.
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