
“Il primo ed universale dovere di chi è chiamato a rappresentare le istituzioni – per rispetto alle stesse ancor prima che alla sua persona – è quello di assumere, in ogni circostanza, comportamenti sempre lineari ed irreprensibili. Questo dovere deve avvertire e puntualmente osservare, chi viene eletto. Ciò è talmente inconfutabile che, l’inosservanza di comportamenti etici e morali da parte di amministratori, ha portato, in Italia, allo scioglimento di tanti Consigli comunali, provinciali, di Aziende sanitarie, nonché di svariati organismi regionali”.
Il massimo esponente del Gruppo “Movimento per Stefanaconi”, Nicola Carullo, usa questa premessa per esprimere “la preoccupazione e la responsabilità di consiglieri comunali, che ci ha portato a chiedere al sindaco di prenderne atto e di essere consequenziale” e spiega che l’opposizione non comprende “la sua scomposta reazione nei nostri confronti, di fronte ad un atto di biasimo quanto mai dovuto sui suoi atteggiamenti riportati nell’inchiesta ‘Petrol-mafie’ dalla Dda di Catanzaro”.
“Non siamo stati certo noi – argomenta il rappresentante della minoranza – a rendere noti quei suoi comportamenti, ancor meno abbiamo fatto alcun commento sugli stessi. Per cui, se il sindaco Solano ritiene di non diversi riconoscere, ovvero che gli stessi siano stati riportati in maniera distorta, è al procuratore Gratteri che li ha resi noti o alla stampa, che successivamente li avrebbe travisati, che dovrebbe rivolgere le sue rimostranze. Se poi – aggiunge – tutto dovesse corrispondere al vero e quindi in quei comportamenti il sindaco Solano non troverebbe nulla di strano, allora la circostanza è davvero ancora molto più grave e preoccupante”.
Carullo annuncia poi di aver inoltrato – unitamente ai consiglieri Carmelo Di Sì, Antonio Fortuna e Salvatore Maluccio – al presidente del Consiglio comunale “la mozione di sfiducia al sindaco, da essere predisposta in un prossimo Consiglio comunale”.