I finanzieri della Compagnia di Palmi, coordinati dal procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza e dal sostituto procuratore Anna Pensabene, hanno eseguito un sequestro preventivo di beni disposto dal Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale, nei confronti di un presunto sodalizio criminoso, accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato, falso, impiego di denaro di provenienza illecita e autoriciclaggio.
Il provvedimento rappresenta l’epilogo di articolate indagini condotte dalle Fiamme Gialle palmesi nei confronti di una struttura criminosa para-familiare, composta da due soggetti con il ruolo di capi, promotori e organizzatori ed altri 10 soggetti, con il ruolo di compartecipi al sodalizio medesimo.
In tale contesto d’indagine è emerso, nello specifico, che i due soggetti promotori, dapprima nella qualità di rappresentanti formali e, in seguito, di titolari di fatto di due Centri di assistenza fiscale, nonché di molteplici associazioni sindacali, di cui alcune con sede a Roma e Milano, avrebbero distratto, per fini personali, cospicue somme di denaro pubblico e privato (costituito dalle somme trattenute per legge dall’Inps ai soggetti iscritti alle varie associazioni sindacali e successivamente riversate a quest’ultime, nonché dalle quote versate dagli associati) attraverso innumerevoli e articolate transazioni finanziarie, mediante l’utilizzo di conti correnti personali nonché delle società e di ulteriori enti associativi, direttamente o indirettamente gestiti dagli stessi.
L’attività investigativa svolta ha consentito di disvelare inoltre le condotte poste in essere dai compartecipi al sodalizio criminoso, i quali si sarebbero prestati a rivestire il ruolo di rappresentanti formali delle varie società e/o associazioni sindacali, consentendo ai promotori del sodalizio di mantenere celata la loro partecipazione all’interno delle stesse e perseguire quindi in maniera agevole i propri scopi illeciti. I predetti, inoltre, autorizzati ad operare, in ragione del ruolo rivestito, sui conti correnti delle società e associazioni formalmente a loro riconducibili, avrebbero compiuto, dietro specifici ordini e indicazioni dei capi dell’organizzazione, operazioni di distrazione del denaro di pertinenza degli enti rappresentati, per fini personali e del tutto estranei allo scopo sociale delle stesse associazioni sindacali, violandone sistematicamente il cosiddetto “vincolo di destinazione del patrimonio”.
Difatti, dagli accertamenti esperiti, è emerso che i soggetti in questione, avrebbero utilizzato i conti degli enti che rappresentavano, alla stregua di un “bancomat”, da cui attingere per soddisfare qualsiasi esigenza personale, tra cui viaggi all’estero, acquisto di gioielli, immobili e autovetture.
Nel corso dell’indagine, sono state accertate inoltre reiterate condotte di abusiva attività finanziaria, nonché di impiego di denaro di provenienza illecita e autoriciclaggio. Ciò in quanto una buona parte del denaro proveniente dalle condotte di appropriazione indebita, sarebbe stato concesso in prestito a terzi soggetti, nonché impiegato in attività economiche (tra cui un bar, un ristorante e un centro fisioterapico) e per la “gestione” di una società di calcio militante in serie D, facente capo ad uno dei promotori del sodalizio criminoso.
Nel dettaglio, le Fiamme Gialle hanno eseguito:
– il sequestro preventivo di beni, nella forma per equivalente, sino a concorrenza dell‘importo complessivo di 4.479.658 euro, nei confronti di diversi soggetti.
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