
“Ringrazio il sindaco Ovidio Romano per avermi dato la possibilità di fare questa intensa esperienza, per la fiducia e la stima profusa nei miei confronti e ricambiata allo stesso modo, stima e fiducia che rimarranno tale anche nei giorni avvenire, ma ho preso la decisione di rassegnare le mie dimissioni dalla carica di assessore e dalle funzioni di vicesindaco del Comune di Simbario”.
Gennaro Crispo comunica con queste parole la decisione di lasciare l’Esecutivo continuando a ricoprire la carica di consigliere comunale, incarico che sarà svolto con “il massimo impegno fino alla fine del mandato”. Crispo ricorda di essere stato “suffragato con 143 voti, su 409 presi dalla nostra lista ‘Orgoglio simbariano’”, di essere stato “eletto a maggio 2019 consigliere comunale e successivamente nominato per ricoprire la carica di vicesindaco” ma aggiunge di aver dovuto assistere “all’avvicinarsi della scadenza del mandato elettorale, alla progressiva discesa verso i più deleteri vizi della vecchia politica”, che hanno “determinato la mia insofferenza sempre più crescente su atteggiamenti, fatti ed individui, che non mi hanno risparmiato sgambetti e gomitate sotto la cintola”. “E dall’insofferenza, alla fine – racconta – siamo giunti, senza che ‘Nessuno’ muovesse un dito, all’incompatibilità assoluta”. Pertanto, Crispo ritiene “doverosa, ma anche utile al prosieguo del lavoro della squadra, la sua sostituzione con “una persona che possa ricreare coesione e tranquillità”. L’ormai ex vicesindaco sostiene di aver ben poco da rimproverarsi, in quanto “per quattro anni ho lavorato senza risparmiarmi, con spirito di servizio, con tenacia, ma sempre con umiltà e correttezza, nell’interesse esclusivo della nostra comunità, spinto dall’attaccamento alla mia terra e dal desiderio di vederla migliore, e conseguendo anche qualche risultato che mi viene generalmente riconosciuto”. Non manca una descrizione dell’andamento del percorso amministrativo: “nel periodo Covid alcuni erano disponibili ad aiutare la nostra comunità (a parole) e il sottoscritto (fatti) che portava la spesa casa per casa a chiunque ne avesse bisogno”; non sono “quantificabili le riparazioni alla rete idrica: alcuni disponibili a risolvere il problema (a parole) e il sottoscritto (fatti) che, munito di stivali e guanti, si calava nelle condotte e nell’aperture per ripristinare le varie rotture. Chilometri e chilometri, su e giù da ‘Colle Morrone’ per verificare il corretto funzionamento delle varie pompe”. Crispo rammenta di essere stato definito “il ‘Giardiniere di Rio’ sol perché, munito di tagliaerba e mascherina, ho avuto la ‘colpa’ di aiutare il personale dedito alla manutenzione delle aree a verde; ho raccolto la spazzatura, spalato neve e partecipato a tutti gli eventi promossi dalla nostra comunità”. E ancora: “ho assunto la responsabilità nel far rinnovare a ‘Padri di Famiglia’ e ‘Uomini con Principi’ (TIS -Tirocini di Inclusione Sociale) il contratto di lavoro. Ho trascurato la mia famiglia, gli amici ed il mio lavoro ma, nonostante tutto, sono orgoglioso di ciò che ho fatto. Tutto ciò che ho fatto – conclude – è stato sempre e solo dettato da scelte di cuore e mai da secondi fini. Ho cercato sempre di seguire l’esempio del mio unico maestro di vita mio padre”.