“SerreinFestival”. Ong e migranti, Censore: “No ai milioni lucrati sulle spalle della povera gente”

Il flusso epocale dei migranti e l’impatto sul nostro Paese. È stata questa la principale tematica affrontata nella serata d’apertura di “SerreinFestival”, la “rassegna polivalente capace di far pensare e contemporaneamente di intrattenere”. In assenza del ministro dell’Interno Marco Minniti, l’argomento è stato sviluppato, dopo la presentazione della poetessa Daniela Rabia e i saluti iniziali del sindaco Luigi Tassone e del rappresentante della Fabriella Group Giampiero Latassa, dagli ospiti del primo step. A cominciare dal direttore artistico Armando Vitale che – dopo aver insistito sul “festival come momento di crescita e di mobilitazione, oltre che di terapia civile per recuperare un dibattito alto e serio” – ha sviluppato il concetto di “solidarietà” intesa come “esigenza di accogliere e proteggere i migranti, offrendo loro una prospettiva”. Vitale, sulla scia delle riflessioni del giornalista Filippo Veltri, che si è soffermato sulle “indagini di 3 Procure della Repubblica sulle Ong, ha auspicato “trasparenza nei soccorsi” anche per “sottrarre ragioni alle forze del razzismo”. Le domande di Veltri hanno inoltre stimolato il prefetto di Vibo Valentia Guido Longo che, premessa l’intenzione di salvaguardare la “generosità” italiana, ha posto l’accento sulla necessità di “regolamentare i salvataggi”. Riprendendo il fatto per cui poche Ong hanno finora sottoscritto il protocollo proposto da Minniti, il titolare dell’Ufficio territoriale del Governo ha precisato che “bisogna essere vigili e fermi per evitare che le organizzazioni criminali si inseriscano nella gestione dei migranti” ribadendo che occorre impedire “le manipolazioni occulte”. “Accoglienza e integrazione” sono state le nozioni approfondite dal deputato del Pd Bruno Censore che ha sostenuto di “lavorare affinchè i migranti restino nella loro patria” specificando però che “è doveroso soccorrere chi è in acqua”. Quanto alle nuove regole dettate da Minniti, il presidente dell’associazione “Condivisioni” ha asserito che “è stato rotto un giocattolo e sono stati spezzati grossi interessi”. “Non possiamo permettere – è stato il suo pensiero conclusivo – che sulla sventura della povera gente si facciano i milioni”.

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