“Serreinfestival” in campo contro l’autonomia differenziata: “Più solidarietà fra popoli, la politica deve orientare il Paese”

La questione è di quelle che possono cambiare il destino di un territorio. Allo stesso tempo, c’è in ballo un sistema di valori – quello costruito dai padri costituenti – che rischia di essere sgretolato sotto i colpi dell’egoismo e della cancellazione della solidarietà fra popoli.

Proprio per questo il “Serreinfestival” ha voluto dedicare, ancora una volta, uno spazio ampio all’autonomia differenziata, che aleggia – ormai con tutti i crismi della concretezza – sulle teste dei meridionali.

La discussione sul sentito tema, sviscerata nella Sala consiliare del Comune di San Nicola da Crissa, è stata introdotta da Marta Ferrari, che ha sottolineato la necessità di approfondire la discussione già aperta nella scorsa edizione del festival. 

Ad entrare nei dettagli del provvedimento è stato il sindaco di San Nicola da Crissa, Giuseppe Condello che, dopo aver precisato che “sette materie passeranno dallo Stato alle Regioni”, ha sottolineato l’esigenza di “sensibilizzare tutti” perché “la drammaticità della situazione sarà evidente quando si parlerà di come garantire i Lep”. Il primo cittadino ha affermato che “è importante la posizione della Chiesa, che ha percepito la gravità del pericolo” aggiungendo che “è giusto dare più potere alle Regioni” ma anche che bisogna regolamentare la misura di questo potere facendo esprimere il popolo attraverso lo strumento del referendum abrogativo. Pertanto, si è subito attivato per procedere con la raccolta delle firme. 

Preoccupato l’imprenditore Michele D’Angelo che ha messo in guardia sulla “nuova ondata di emigrazione” che scaturisce dalla “difficoltà ad investire in Calabria in tutti i settori” e che ci priverà di energie essenziali.

Concentrato sugli effetti sul settore sanitario l’imprenditore Soccorso Capomolla che ha rilevato il venir meno del fondo perequativo e l’aumento delle distanze in termini di posti letto ed assunzioni tra Nord e Sud. A suo avviso, “il reimpiego nelle regioni settentrionali del surplus si tradurrà in ancor più marcate differenze nei servizi e nelle prestazioni”.

Il già sindaco Pasquale Fera ha insistito sulla riduzione della detassazione al Sud (dal 40% al 17%), sul taglio del credito d’imposta e sulle minori agevolazioni per otto regioni del Mezzogiorno.

Il presidente dell’associazione “Condivisioni” Bruno Censore ha tirato le somme asserendo che “questa legge non è stata voluta da Meloni ma è stata piuttosto il frutto di un accordo che ha avuto come contropartita il premierato”. “Il nostro festival – ha specificato il già deputato – ha sempre fatto riferimento a valori imprescindibili come la solidarietà ed il reciproco sostegno, ci battiamo contro le disparità e cerchiamo di attuare un’azione dal basso dando voce ad operatori e lavoratori. Riteniamo che gli articoli 2 e 5 della Costituzione siano seriamente messi in discussione, ma sappiamo anche che la Costituzione possiede gli anticorpi per una reazione”. Censore ha infine ringraziato LaC per la campagna di sensibilizzazione, invitando ad “una mobilitazione di cittadini e associazioni”. “Oggi più che mai – ha concluso – serve una politica che sappia orientare il Paese”.

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