Serra, Rosi controreplica a Federico: “La maggioranza ha bisogno di un corso accelerato di formazione amministrativa”

“Certo che non si finisce mai di imparare infatti, leggendo un articolo di giornale di qualche giorno fa, ho scoperto che esprimendo un’opinione diversa rispetto a quella dell’amministrazione comunale si incorre nel reato di ‘lesa maestà’ ”. 

Usa l’ironia l’ex sindaco Bruno Rosi nel commentare le polemiche a distanza delle ultime settimane e afferma che “dovrei aver commesso questo reato, che confesso ignoravo esistesse ancora, perchè ho semplicemente espresso una mia considerazione sul fatto che il dissesto finanziario è stato approvato molto frettolosamente senza coinvolgere l’intero Consiglio comunale e senza dare la giusta valutazione e quelle che potevano essere, sono e saranno le principali fonti di introito per le casse comunali nei prossimi anni”.

L’esponente dell’associazione “In movimento” ribadisce che “il dissesto poteva, anzi doveva, essere evitato valutando attentamente le possibili entrate, per me certe, dell’Ente e cioè:

a) lotti boschivi circa un milione di euro all’anno dal 2021 al 2029 per un totale di circa nove milioni di euro; questa non è utopia, basta guardare le previsioni dal piano di gestione forestale, circa 14000/15000 mc di massa legnosa annua, a cui vanno aggiunti i progetti non realizzati negli anni precedenti;

b) Piano strutturale comunale: oltre alle cospicue somme che il Comune incasserebbe per la realizzazione di nuove costruzioni sui nuovi suoli edificatori, una somma tra i due/tre milioni di euro il Comune la potrebbe incassare se venissero classificate urbanizzate quelle zone agricole dove nel corso degli anni si è costruito sulla base di concessioni edilizie rilasciate per la realizzazione di fabbricati adibiti ad uso agricolo e che allo stato i proprietari sono impossibilitati ad ottenere il permesso di costruire in sanatoria per cambio della destinazione d’uso”.

Rosi conferma le sue tesi e ritiene che “sarebbe stata sufficiente una valutazione attenta, accurata e condivisa di queste due voci per scongiurare la dichiarazione del dissesto finanziario ed evitare lo sfacelo in cui il Comune è stato volutamente e, forse, scientemente catapultato”.

Il già primo cittadino rimarca che “l’onore e l’onere di approvare il Psc spettano alla maggioranza” aggiungendo che “realizzare un Psc cercando di usare la diligenza del buon padre di famiglia è quantomai difficile e complicato, ma ci si può riuscire, salvo che, invece, non si opti per un Psc realizzato usando il pilota automatico munito dello sterzo di una Ferrari per favorire parenti ed amici”.

Per quanto concerne le affermazioni del vicesindaco Rosanna Federico concernenti gli stessi argomenti, Rosi sostiene che non ha “minimamente smontato quanto da me affermato e per quanto riguarda invece le asserzioni della stessa circa la perdita del finanziamento del Pis Oreste, i mancati tagli dei lotti boschivi ed il mancato ripristino dell’ufficio del giudice di pace, consiglierei alla stessa di leggersi bene i fascicoli e di usare un minimo di onestà intellettuale prima di fare affermazioni campate in aria anche perchè, essendo ella consigliere comunale ininterrottamente dal 2011 ad oggi, quindi, anche durante il mio mandato, non mi pare di ricordare una semplice frase, un’interpellanza o altra azione o a sostegno della sua attuale tesi; certamente in cuor suo sa che quanto da lei affermato non corrisponde al vero e che è stata costretta a creare un diversivo per sviare l’attenzione. A proposito, ma non sarebbe un atto dovuto chiarire come mai nel 2021 questa amministrazione non ha ritenuto di valutare l’apertura dell’ufficio di prossimità?”.

Ritornando al progetto Pis Oreste, Rosi puntualizza di non aver “mai affermato che l’Amministrazione deve recuperare il finanziamento, se riuscisse a farlo sarebbe ottimo, ho solo evidenziato il fatto che per riqualificare Serra c’è bisogno che quel progetto venga a tutti i costi realizzato. Magari confidando nella speranza che la Regione Calabria possa finanziare la legge regionale sui Santuari Mariani approvata nel 2015 o, magari, riprendendo il Consorzio Giubileo 2000, di cui Serra fa parte, si possa intercettare qualche finanziamento in occasione del futuro Giubileo”.

Quanto infine agli effetti del dissesto, Rosi – rivolgendosi alla maggioranza – asserisce che “per qualcuno un corso accelerato di ‘formazione amministrativa’ non farebbe assolutamente male, anzi sarebbe necessario”. La coda è al veleno: “Tra non molto, se riuscirete a non perderlo, dovreste annunciare il finanziamento di 560.000 euro per interventi sia sul fiume Ancinale sia di fronte il museo della Certosa (sicuramente lo pubblicizzerete come farina del vostro sacco)”.

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