In vista del rientro a scuola previsto per lunedì, il dirigente dell’Istituto comprensivo “Azaria Tedeschi”, Giovanni Valenzisi ha scritto una missiva ai genitori degli studenti, invitandoli alla collaborazione per superare questo particolare frangente storico-sociale.
Nella consapevolezza delle specificità di questo anno scolastico, Valenzisi sottolinea che “anche le cose che tornano eternamente non sono mai uguali, perché la storia è sempre all’aurora, di più, capiamo tutti che il tempo che viviamo, e forse anche quello che viene, è un tempo del sabato, un tempo di opportunità ma anche di tribolazione. San Paolo diceva che alla chiamata dei momenti di crisi si risponde con la tonalità emotiva della cura, della veglia, della sobrietà”.
“La scienza – precisa il dirigente scolastico – ci soccorre con i suoi protocolli di certezza, che sono importante deterrente alla tentazione di abbandonarsi alla chiacchiera, al così si dice, al così si fa. Il nostro Istituto, di fronte all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, li ha recepiti, li ha fatti propri e li diffonde. Occorre, però, fare uno sforzo ulteriore, per rimanere svegli, per disporsi all’ascolto e per non cadere nella tentazione di agitarsi sterilmente, cosa, quest’ultima, peggiore del sonno e della sordità”.
Il dirigente opera ancora dei richiami religiosi per spiegare più efficacemente i concetti e sostiene di aver partecipato, pochi giorni fa, “a una manifestazione religiosa in cui il sacerdote poneva le comunità scolastiche del nostro territorio sotto la protezione del manto della Madonna delle Grazie, ma sottolineava come il dono si debba aspettare con le mani tese, bagnate di sudore, le mani di chi si rimbocca le maniche in uno spirito di servizio. Questo abbandono operoso – specifica – mi sono sentito di chiedere agli organi collegiali della scuola, al suo apparato per la sicurezza, al personale tutto, e questo mi sento di chiedere a voi genitori. La scuola, se vogliamo darle un futuro, ha bisogno della collaborazione fattiva e continuativa di tutte le sue componenti. La lealtà delle relazioni, nella loro necessaria dialettica, è la migliore garanzia di quella serenità di giudizio e di quella ponderatezza della prassi che è l’ideale regolativo di tutta l’attività educativa, anche e soprattutto ai tempi del Covid-19. Insieme ce la possiamo fare”.