Guasti e riparazioni che si alternano su quella che i tecnici chiamano fibra e l’ospedale di Serra va spesso in tilt. I continui problemi sulla “linea” si verificano ormai da un anno, ma l’intervento capace di risolvere definitivamente il problema non c’è stato. Il risultato è che il “San Bruno” si trova troppe volte in una condizione di “paralisi”, perché non funzionando la “linea” tutto si blocca: dal centralino alla trasmissione dei dati della Radiologia fino alla registrazione telematica in Pronto soccorso. E i rischi si moltiplicano per gli utenti, perché rendendosi necessario il trasferimento dei pazienti a Vibo i tempi di intervento si allungano (la condizione della viabilità è un’aggravante) e i pericoli per la salute crescono. A preoccupare ulteriormente è la frequenza con la quale si verificano gli stop forzati: nonostante le segnalazioni ai vertici dell’Asp, come confermano gli stessi operatori, la storia non cambia. In più, complice la sorte, si creano situazioni spiacevoli come quella della notte di Ferragosto, quando un centralinista di Serra (dove si era verificato il guasto che ha reso inattivo anche il centralino) si è dovuto tempestivamente recare a Vibo (dove non c’era personale, poiché essendo il sistema “unificato”, è di fatto indispensabile un solo centralino funzionante fra Vibo, Tropea e Serra) per garantire il servizio. Ma, nel lasso di tempo necessario per lo spostamento, si è creato un “vuoto alla cornetta”. Urge, dunque, un’azione rapida ed incisiva perché malori, incidenti e malattie non aspettano. E servono risposte concrete, poiché in assenza di esse, insieme al nosocomio, muore un intero territorio.
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