
La Casa della Cultura “Sharo Gambino” ha istituito, oramai in pianta stabile, dei laboratori di “trasmissione dei saperi” grazie a cui vengono formati gratuitamente ragazzi che vogliono approcciarsi alle belle arti. La tradizione scultorea delle Serre calabresi deriva probabilmente da due fattori principali: il primo attiene alla composizione geologica delle montagne e quindi alla facile reperibilità della materia prima, il secondo è legato al culto di San Bruno che trova il suo massimo manifestarsi nel ‘500 quando si decide di costruire una Certosa monumentale. A questo lavoro prendono parte artisti provenienti da tutto il Regno delle due Sicilie. Si racconta, addirittura, che la facciata della chiesa principale della Certosa sia stata progettata da Palladio padre. Da questa contaminazione artistica nasce appunto la costruzione della Certosa e, di conseguenza, si sviluppa una tradizione specifica scalpellina. La manovalanza locale, allieva di questi grandi artisti, coltivò la propria arte facendo diventare il Comune di Serra San Bruno uno tra i pochi centri capace di prestare la propria manodopera a tanti centri Calabria, soprattutto della zona ionica.
Questa tradizione artistica è attualmente continuata dagli artisti che lavorano nella Casa della Cultura “Sharo Gambino”, i quali attualmente, svolgono l’attività senza nessun tipo di contributo statale, mantenendo una scuola di formazione per le Belle Arti dedicata ai ragazzi di Serra, come sbocco lavorativo cercando di dare loro l’opportunità di poter lavorare senza dover per forza emigrare. Questa iniziativa va proprio nella direzione di cercare di arrestare un processo di spopolamento sempre più evidente.
Questo progetto, secondo quanto spiega il presidente della Casa della Cultura Sergi Gambino, prevede “la realizzazione della statua di Lanuino (non ne esistono altre in tutto il mondo), compagno di San Bruno (le loro reliquie sono nella stessa teca) in marmo di Carrara a misura naturale, alta 230 cm. La statua verrà realizzata con i giovani allievi nei pressi della Certosa, in un laboratorio didattico, in cui verrà insegnato ai ragazzi come si fa, dalla progettazione al modello in gesso alla scolpitura.
Il progetto avrà “risvolti anche turistici, visto il gemellaggio con Grenoble e il grande culto di San Bruno dei francesi”. La documentazione video-fotografica è a cura del noto reporter Bruno Tripodi. La collaborazione artistica con la Gipsoteca GM Pisani sarà un valore aggiunto.
Il blocco di marmo si trova già a Serra, acquistato dalla Casa, e verrà posizionato con la presentazione alla stampa del progetto in ricorrenza della Pentecoste. Il cantiere didattico si concluderà il 6 ottobre per la festa di San Bruno.
La Casa della Cultura si rivolge alla comunità per chiedere un supporto con una donazione al fine di “sostenere questo progetto” e ciò “verrà poi ricordato nella grafica di pubblicizzazione dello stesso, con degli spazi dedicati ai ringraziamenti”.
“Ci rivolgiamo a voi – afferma Gambino – che avete la vostra terra nel sangue e nel cuore, a voi che siete i rami ma che non dimenticate e amate, come noi, le vostre radici. Non facciamo morire il nostro paese, cerchiamo assieme di dare una speranza, una opportunità ai nostri figli serresi”.
