Lo Slai Cobas denuncia “l’ennesimo atto di discriminazione e disinteresse attuato dai dirigenti dell’Asp di Vibo Valentia nei confronti dalla comunità delle Serre calabre”. Nello specifico, “l’’organico medico del Pronto soccorso dell’ospedale di Serra San Bruno – spiega il sindacato autorganizzato- è composto da sole 3 unità (dovrebbero essere 6), troppo pochi per garantire il Servizio di Pronto Soccorso. Infatti, per garantire la continuità assistenziale vengono utilizzati 2 medici del Suem–118 e sporadicamente qualche altro medico di reparto del presidio ospedaliero di Serra San Bruno i cui turni al Pronto soccorso vengono effettuati al di fuori del normale orario nei propri reparti e servizi. Con i turni già programmati per il mese di agosto, il dirigente medico di 2° livello del Pronto soccorso di Vibo Valentia senza nessuna comunicazione preventiva ha spostato un medico da Serra San Bruno a Vibo Valentia, lasciando praticamente scoperto il Pronto soccorso e costringendo al raddoppio il medico in turno, rimasto in servizio senza riposo per 24 ore. Situazione gravissima se si pensa che l’esperto medico comandato a Vibo non dovrà più rientrare a Serra.
A questo – sottolinea lo Slai Cobas – si aggiunga che il medico radiologo a Serra San Bruno è completamente assente nei turni notturni e festivi, che il chirurgo è presente H/24 solo 20 giorni al mese, che in Medicina vi sono solo 4 unità mediche e in Lungodegenza solo 1. Questa è sinteticamente la situazione, la responsabilità – è la conclusione – è chiaramente della dirigenza dell’Asp vibonese che sposta il personale medico a suo piacimento, che concentra le risorse umane e tecnologiche solo su Vibo disinteressandosi delle altre realtà; ma è gravissima la responsabilità della dirigenza politica (Censore in primis) che ha svenduto questo territorio per scopi personali ed elettorali”.
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