Domani si terrà presso la sala giunta del comune di Serra San Bruno la terza assemblea del lavoratori ex Lpu/Lsu indetta dallo Slai Cobas per discutere delle iniziative da prendere riguardo al “mancato rispetto dei diritti dei lavoratori sempre più vessati da questa Amministrazione, che dai palchi e a parole fa la morale a tutti ma nei fatti calpesta e nega anche quei pochi diritti rimasti e previsti dai contratti di lavoro e dalla normativa vigente”.
“Nonostante le richieste prodotte nel tempo sulla questione – spiega il sindacato autorganizzato – l’Amministrazione comunale non ha mai avviato le procedure di concertazione per discutere e definire l’orario di lavoro, le mansioni, le visite del medico del lavoro, le indennità, la sicurezza sui luoghi di lavoro, l’utilizzo dei servizi igienici per i lavoratori che prestano servizio il sabato, le esternalizzazioni, le posizioni organizzative e varie altre problematiche tutte previste dalla normativa vigente.
Il comportamento posto in essere dall’Amministrazione comunale – rileva ancora lo Slai Cobas – ha di fatto discriminato e umiliato i lavoratori e ha impedito, allo stesso tempo, l’agibilità sindacale.
Infatti se nella forma l’Ente comunale ha sempre rispettato quanto previsto dalla normativa, nei fatti alla prima assemblea la sala della riunione veniva concessa con circa 1 ora e 15 minuti di ritardo impedendone di fatto lo svolgimento; alla seconda riunione si sono mobilitati tutti, dai consiglieri agli assessori della ‘minoranza’ che amministra il comune di Serra San Bruno, ai capetti sempre pronti ad accodarsi con chi comanda, e con metodi coercitivi e vessatori hanno cercato di dissuadere i lavoratori a partecipare all’assemblea.
Da qualche ora è la notizia che dopo circa 2 anni è stato nominato il medico del lavoro e i servizi igienici di sabato sono aperti: se è questo il modo per far rispettare i diritti dei lavoratori – è la conclusione – noi siamo abituati alla lotta politica/sindacale e non ci fermeremo fino a quando tutto ciò che è previsto dalla normativa vigente non sarà riconosciuto ai lavoratori”.
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