
Diventare “cittadini consapevoli acculturandosi e non abbassando la testa”, comprendere le dinamiche della geopolitica affrontando temi delicati quali l’integrazione con chi fugge dalla guerra. Sono stati questi gli obiettivi principali della presentazione del racconto “Gli occhi neri di Aisha” di Titti Preta, svoltasi presso l’aula Magna dell’Istituto comprensivo “Azaria Tedeschi”. Ad introdurre l’iniziativa (rientrante nel programma “Il maggio dei libri” e promossa con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed il patrocinio del Comune di Serra San Bruno) è stato il dirigente scolastico Giovanni Valenzisi che, dopo aver fatto cenno all’odissea della piccola profuga Aisha terminata con l’arrivo sulle coste di Badolato, ha invitato a riflettere sull’importanza di “ascoltare i fiumi di persone che arrivano in Calabria” e di considerare la complessità delle società. “Troppo spesso – ha in particolare affermato – siamo indotti ad interpretare il mondo femminile nelle altre culture seguendo le impostazioni della nostra”. L’autrice è entrata nel cuore dell’argomento utilizzando un linguaggio coinvolgente e sviscerando le controverse emozioni che accompagnano le storie drammatiche dell’emigrazione. Ha contestualmente analizzato la situazione della nostra regione, punto di arrivo dei flussi migratori e area in ritardo di sviluppo. “La Calabria – ha rilevato la scrittrice – è uno scrigno di ricchezze, ma anche una terra di diffidenza. È un luogo proteso verso il dialogo ed il confronto, che ha bisogno di iniezioni di ottimismo e felicità”. Con l’ausilio di “immagini” parlanti ha descritto gli stati d’animo della bimba scappata dalla Libia con sullo sfondo i laceranti sentimenti della derivante tragedia familiare, proponendo poi la visione del cortometraggio di Wim Wenders “Il volo”. “Un libro – ha quindi concluso – è una risorsa silenziosa e può aprire un mondo”.
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