
Il Consiglio comunale di Serra San Bruno non rimane indifferente ed esprime la sua condanna nei confronti della guerra e solidarietà verso il popolo ucraino. Nella seduta aperta (assenti Salvatore Zaffino, Raffaele Andrea Pisani e Biagio Figliucci) alla quale hanno preso parte anche rappresentanze degli studenti dell’Istituto d’Istruzione superiore “Luigi Einaudi” e dell’Istituto Comprensivo ”Azaria Tedeschi” sono state analizzate cause ed implicazioni, effetti e precedenti storici, oltre che il pesante carico di dolore e sofferenze che ogni conflitto reca con sé.
Dopo l’introduzione del sindaco Alfredo Barillari, che ha rilevato “la ricomparsa di scenari di guerra che sembravano impossibili da rivedere”, sono intervenuti i consiglieri di minoranza Antonio Procopio, che ha affermato che “l’unica via possibile è quella della diplomazia e della mediazione”, e Luigi Tassone, che ha invitato ad “interrogarsi sui motivi di un atto così cruento nel 2022” e a “chiedersi se anche l’Occidente ha delle responsabilità in tutto questo”.
Di ampio respiro storico e sociale è stata l’analisi del docente di Storia delle dottrine politiche dell’Università della Calabria Spartaco Pupo che si è preliminarmente augurato che “la resistenza ucraina dimostri al mondo intero che nessun atto di arbitrio o sopruso ideologico o militare può spingere indietro le lancette della storia” per poi passare alla ricostruzione dei precedenti ciclici del secolo scorso e delle origini dei dissidi.
“L’iniziativa di Putin – ha specificato – è, con l’impiego di 150.000 soldati, la più grande operazione di terra in Europa dopo la seconda guerra mondiale e l’ultima volta che un esercito europeo ha invaso un territorio europe è stata nel 1939 quando, in sostanza, Hitler e Stalin si spartirono la Polonia”. Il docente si è soffermato su aspetti filosofici e politici evidenziando le differenze tra la cultura e la visione del mondo occidentale e di quello orientale e ha sostenuto che “nazismo e fascismo portarono alla rovina delle loro nazioni, mentre il regime comunista ottenne il successo di trasformare le sfere d’influenza in dominio fino al mar Adriatico”. Contestualizzando similitudini e parallelismi con il ‘900, Pupo ha chiarito che “Putin crede d’interpretare in nome e per conto del suo popolo la missione di unificare la ‘nazione divisa’ e di proteggere la civiltà russa dai pericoli delle forze occidentali” e ha sottolineato che “la mancata metabolizzazione del passato impedisce il pieno dispiegamento della democrazia”.
Il presidente dell’Unicef Gaetano Aurelio, ricordando che “i calabresi sono al primo posto per l’accoglienza”, ha chiesto di “aprire le nostre case ai profughi” e ha illustrato le azioni messe in campo dall’Unicef che sono quelle di “ampliare la fornitura di acqua potabile, distribuire forniture di kit sanitari e offrire assistenza psicologica ai bambini”.
Concetti ripresi dalla volontaria di Emergency di Catanzaro Anna Rotella che ha chiesto di “pensare a tutte le guerre che ci sono nel mondo, anche a quelle silenziose, che producono vedove, orfani e migranti”.
Su proposta della maggioranza, è stata infine approvata una mozione con la quale il Consiglio comunale, partendo dal principio enunciato nell’articolo 11 della Costituzione, si è impegnato a “far percepire al popolo ucraino la reazione, la solidarietà e la vicinanza del popolo italiano e la più decisa condanna morale per l’azione bellica decisa dai vertici governativi russi, peraltro con il dissenso di gran parte della popolazione russa; creare ogni possibile mobilitazione contro l’aggressione russa, in favore della pace e della garanzia del diritto internazionale in concorso con le altre Istituzioni locali e con la società civile che si oppone alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli; farsi promotore – anche a livello di educazione e formazione delle nuove generazioni – di iniziative volte a far riconoscere l’inestimabile valore della pace; porre in essere tutte le azioni di solidarietà nei confronti dei profughi costretti a fuggire dalla loro terra; rendersi attivo per offrire loro rifugio nella compatibilità delle strutture e dei mezzi disponibili”.

