Serra, Eranova tenta la (difficile) combo: un’unica alternativa all’Amministrazione comunale

Premettiamo che l’idea è ambiziosa. Talmente ambiziosa da far pensare ad una tutt’altro che facile concretizzazione. Ma le basi sono già state gettate ed anche i dialoghi (a 360° e, se possibile, anche di più) – seppur separati ed in tempi diversi – sono stati avviati e il progetto è stato esposto: il gruppo Eranova, da poco apparso sullo scenario politico locale, vuole dare vita ad un’unica, compatta, forte alternativa all’attuale Amministrazione comunale. I referenti del gruppo non si scoprono all’esterno, ma la volontà è quella di proporsi come punto di riferimento in grado di mediare e di far pendere la bilancia da un lato piuttosto che dall’altro.

Le difficoltà, dicevamo, non mancano perché già di per sé il gruppo Eranova è composito e fare un assemblaggio di anime così diverse è operazione chirurgica. L’obiettivo però è quello: non chiudere porte a nessuno, semmai aprirle o, ancora, far comunicare luoghi e ambienti allo stato separati da muri. Servono ponti lunghi e resistenti come quello di Brooklyn, pazienza e diplomazia. Senza, per il momento, toccare l’argomento più delicato: il nome del sindaco. Altro problemuccio: il tempo. La clessidra è stata girata e i granelli di sabbia cominciano a cadere: i mesi che separano Serra San Bruno dalle elezioni amministrative sono 12, quelli utili per chiudere la lista sono quindi 11.

Come sempre lo scopo è vincere e una coalizione di questo genere (comprendente tutto “l’arco costituzionale”) potrebbe farlo; più complicato sarebbe governare un Comune che nel 2021 ha dichiarato lo stato di dissesto finanziario, che ha in sé risorse ed energie per brillare, ma che deve fare i conti con i venti impetuosi dell’emigrazione (e dunque dello spopolamento) e con un processo di caratura globale di razionalizzazione (forse sarebbe più corretto dire di depauperamento) dei servizi. 

Strategia da meccanica quantistica, salti oltre la staccionata, prospettive (prima) inimmaginabili. Ma la politica è pur sempre l’arte dell’impossibile.

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