
Valorizzare i luoghi, raccontare storie, dare una visione di futuro. Il festival “Armonie d’arte” è un percorso che fa assaporare i tratti distintivi della Calabria mettendo al centro l’identità territoriale che si apre al dialogo ed al confronto. Dal 22 luglio al 17 settembre ci saranno diverse tappe: andranno in scena “musica, teatro, danza, nell’alveo dello spettacolo colto, arti visive e ricerca, prime, commissioni e produzioni, con una visione espressamente internazionale ed altresì in coerenza con lo storico concept artistico del festival, con una spiccata predilezione per l’intersezione dei linguaggi e per la creatività contemporanea, ma con un occhio anche al repertorio più tradizionale che resta sempre un valore ineludibile”. Quest’anno “al concetto perdurante di ‘armonia delle e tra le arti’ come intersezione valoriale feconda, si aggiunge un nuovo tema permanente: Nuove rotte mediterranee”. Ciò perché il festival avverte “la necessità di candidarsi per essere partecipe di una rinnovata narrazione del Mare Nostrum, affinchè esso sia nuovamente via di approdi e non di sbarchi, su terre di permanenze e non di transiti”.
Gli eventi avranno luogo in diversi punti nevralgici (Parco archeologico Scolacium e centro storico di Borgia, Museo civico di Taverna, Grangia di Sant’Anna di Montauro, Parco internazionale delle sculture e delle biodiversità di Catanzaro, Porto di Tropea, teatro comunale di Soverato) ai quali, da questa edizione, si aggiunge Santa Maria del Bosco a Serra San Bruno. Il luogo santo ospiterà le serate del 10 (Omaggio a Lucio Dalla), 11 (Quartetto di Cremona) e 16 agosto (30° Anniversary tour Noa & band).
Il festival vuole esprimere “una latitudine geografica ma anche culturale, epicentro di una piattaforma artistica e luogo materiale e immateriale di incontri e di confronti, dove l’internazionalità diventa opportunità, e lo scenario internazionale appaia come una via del mare senza confini”.
L’edizione del 2022 si concentrerà sui “Transiti” (come spostamenti forieri di sviluppo, percorsi lungo rotte dense di positività, incontri, dialoghi, opportunità, nell’indagine del passato come identità, e nel disegno del futuro come spinta propulsiva. Sullo sfondo le antiche e nuove rotte mediterranee della consapevolezza collettiva), quella del 2023 sugli “Approdi” (come spazi di scoperta capace di leggere le opportunità e le specificità di luoghi e di genti diverse, per creare connessioni proattive, creative, innovative. Sullo sfondo le antiche e nuove rotte mediterranee come comune denominatore identitario) e quella del 2024 sulle “Permanenze” (come progetto di nuovo e innovativo umanesimo, in grado di essere paradigma di civiltà occidentale sostenibile e competitiva nello spirito di appartenenza allo scenario globale. Sullo sfondo nuove rotte mediterranee come strategia di solidità nella costruzione generazionale).
