
I movimenti ci sono, ma sono troppi gli aspetti ancora da rivedere per poter parlare di percorso tracciato. Le elezioni politiche hanno consentito l’esplicarsi del secondo step del processo di disgelo ed i prossimi mesi serviranno a rafforzare un “dialogo” che è stato “aperto”: niente però è stato definito perché per costruire qualcosa di solido non si può partire da semplici aspirazioni personali.
A squarciare il velo di silenzio nel centrodestra è il vicecoordinatore provinciale di Forza Italia Michele Ciconte che ammette l’esistenza di un “confronto” finalizzato alla “ricostruzione della nostra coalizione a Serra San Bruno”. La fase di riflessione, in sostanza, sta per andare in soffitta o almeno sembra trasparire questo dalle parole dell’esponente azzurro. “È vero – sostiene Ciconte – che stiamo dialogando con Fratelli d’Italia e, più in particolare, con Bruno Rosi e Francesco Tassone, non è vero che abbiamo concluso accordi o definito organigrammi. C’è la comune volontà di dare seguito alla vittoria elettorale del 4 marzo, di dare vigore alla crescita delle forze di centrodestra su scala provinciale, di far diventare più capillare la nostra presenza territoriale. C’è l’intenzione di proporsi come classe dirigente seria ed affidabile, di interpretare al meglio le istanze dei cittadini, di concretizzare un modello di sviluppo. Ma, al momento, esiste solo una discussione di carattere generale. Ci sono idee che vanno approfondite e condivise, ci sono cammini ancora da concordare”. “Sono orgoglioso – rimarca l’esponente berlusconiano – della mia appartenenza politica e sono convinto che debba essere la politica e non i movimenti civici a dare risposte in termini di proposte e servizi alla comunità. La politica deve essere presente tramite la disponibilità di chi è accanto ai cittadini quotidianamente e non solo nei periodi elettorali. Il nostro progetto politico, a cui stanno aderendo anche altre persone che hanno riscoperto l’entusiasmo di avere un’identità politica, è agli inizi, ma percepisco già da adesso un contagioso ottimismo”.
Ciconte sottolinea poi lo stato embrionale del dibattito, nonostante “diversi incontri che hanno avuto luogo prima e dopo le elezioni”, e ribadisce che “chi parla di presunti accordi e di dettagli, parla di fantasie”.
La rimodulazione degli scenari politici locali appare comunque come qualcosa di più di una semplice teoria.
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