Serra. Casi di indisponibilità dell’ambulanza dell’ospedale, Codacons: “Oliverio dia delle risposte”

“Registriamo con grande allarme quanto sta accadendo nel settore Sanità all’interno del comprensorio serrese”. Parte dalla preoccupante situazione concernente la tutela della salute l’atto d’accusa del responsabile del Codacons per le Serre vibonesi Antonio Carnovale e si spinge a riflettere su cause e prospettive.

“Dopo le sconfortanti notizie riguardanti l’insanabile crisi dell’ultima (in ogni settore) provincia d’Italia, ma anche forse dell’intero globo – sostiene Carnovale – arrivano anche tante conferme, se ancora ce ne fosse bisogno, su come i servizi sanitari siano del tutto inesistenti. Non bastava aver ridimensionato l’ospedale ‘San Bruno’, che appare sempre di più un presidio da lungodegenza (unico settore valorizzato) e spogliato di ogni possibilità di futuro e di rilancio, ma adesso assistiamo giornalmente ad intollerabili episodi che rischiano di mettere in pericolo l’incolumità dell’intera comunità. Qualcuno – è l’ipotesi – credeva che, spogliando l’entroterra di importanti servizi, i cittadini si sarebbero rivolti alla sanità vibonese. Nulla di più sbagliato: la volontà politica o di èlite, che ha voluto umiliare il ‘San Bruno’, ha ottenuto quale unico risultato l’esodo dei cittadini serresi e del comprensorio, verso la sanità catanzarese, caratterizzata da una viabilità di gran lunga migliore, rispetto a quella da terzo mondo presente per raggiungere un fantomatico capoluogo di provincia. Ed è così che assistiamo a persone sfortunatamente coinvolte in incidenti stradali, riverse sull’asfalto in attesa di soccorsi, per minuti e minuti, fino a quando qualche coraggioso passante non si assume responsabilità, che dovrebbero ricadere su chi gestisce il servizio Suem – 118, di trasportare privatamente gli infortunati presso il presidio che, ironia della sorte, come un destino beffardo, dista sempre pochi metri dal luogo degli incidenti. Ma una situazione che da anni denunciamo come anomala non può continuare a passare in sordina, ma deve fare da stimolo per le Autorità ad indagare sui motivi che hanno portato Serra San Bruno ad essere un territorio umiliato, abbandonato e spogliato, nonostante sia un borgo a forte vocazione turistica e dove una sola ambulanza non può essere certo sufficiente a soddisfare le esigenze sanitarie di un comprensorio che, specie d’estate ha una densità abitativa importante”.
Non mancano pesanti interrogativi: “Ci chiediamo come mai, nonostante vi siano dirigenti e funzionari nel settore sanitario regionale, profumatamente retribuiti, si è arrivati a questo punto, come mai chi gestisce il Suem 118, fresco di promozione non dà una plausibile spiegazione su quanto giornalmente accade sotto i suo occhi. Perché nessuno prende posizioni nette nei confronti del commissario Scura, che ha dato il colpo di grazia alla Sanità? E se domani quella stesa a terra in attesa di soccorsi fosse nostra figlia, nostra madre o nostra sorella?”. Il destinatario di queste domande diventa chiaro nel passaggio successivo: “tante risposte potrebbe darcele anche il presidente Oliverio dalla Festa dell’Unità serrese che registra annualmente la sua presenza. Da quella sede, prima della rituale cena potrebbe spiegarci dov’era quando chiudeva la Fondazione Campanella, dov’è adesso, quando inscena una fasullo contrasto con il commissario Scura sulla gestione della Sanità, ma che li vede militare nello stesso partito. Non avremo mai risposta da lui, infatti ancora risuona quel suo ‘non ho contezza’ degli atti della Campanella che invece c’erano ed erano chiari; pare che il Presidente non abbia ‘contezza’ di tante cose nel settore sanitario. Dal canto nostro – conclude Carnovale – l’unica arma che abbiamo a disposizione è la vigilanza e continueremo ad esercitarla sempre, cercando di dare voce ai più deboli”.

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