Serra. Barillari al vetriolo sulla maggioranza: “Uniti solo dagli interessi e dal profumo di potere”

Autore di un opposizione intransigente e puntigliosa, il leader di “Liberamente” Alfredo Barillari sembra incarnare i sentimenti di quella parte di popolo che contesta, in maniera estremamente decisa, il consolidato sistema politico. Dalle risposte alle nostre domande traspare la sua visione della realtà ed emerge il suo approccio al confronto politico-amministrativo.

“Liberamente” non ha vinto le elezioni, ma è stata sicuramente la “squadra rivelazione” dell’ultima tornata. Ora, però, bisogna far convivere nel lungo termine tanti orientamenti politici diversi. Come pensate di trovare la sintesi?
Ricordo che in molti ci hanno definiti come i vincitori “morali”, anche sulla stampa alcuni commenti ci hanno descritto come “l’unica luce in una terra buia”, quella del Vibonese, legata ai vecchi sistemi politici. Noi siamo partiti dalla convinzione che nel nostro territorio ci sono cittadine e cittadini, soprattutto fra i giovani, pronti a un cambiamento efficace e lontano dalle logiche di potere che negli ultimi venti anni hanno affossato le Serre.
“Liberamente” è un progetto civico che nasce e cresce nei confini di Serra, non vedo alcun problema di convivenza politica anche perché si tratta di una battaglia di valori condivisi da tutti i nostri sostenitori. L’opposizione che stiamo portando avanti ne è un esempio lampante: siamo attenti a tutte le problematiche e proviamo ad essere alternativi con proposte e critiche costruttive. Il nostro impegno civico è la migliore sintesi possibile ed è grazie a questo che siamo sicuri di essere cresciuti anche nel consenso popolare.

Siamo ancora nella fase di programmazione e ancora non è tempo di giudizi. Ma quali sono le vostre sensazioni in relazione ai primi 10 mesi di amministrazione comunale?
Si sta verificando tutto ciò che abbiamo denunciato dai palchi della campagna elettorale: dopo un anno i membri della maggioranza sono tutti sotto il dominio del parlamentare Censore, simbolo di una vecchia politica ormai al collasso, che utilizza le risorse dei serresi per rafforzarsi sul collegio elettorale. Ciò che li tiene insieme è il profumo di potere e accordi elettorali di puro interesse. Purtroppo questo modo di fare, legato al bisogno delle persone, ha già creato disillusione in coloro che sono stati abbindolati da facili promesse occupazionali, molti dei quali giovani, le prime vittime di una cattiva politica che causa indifferenza e sfiducia.
La programmazione, d’altro canto, è pari a zero e per stessa ammissione della maggioranza si naviga a vista: cosa si vuole fare con le case del famoso “paese albergo”? Perché la struttura, nuova, dell’ex carcere è ancora chiusa? A queste, ed altre domande, non c’è stata risposta. La politica degli annunci, molti dei quali già disattesi, è stata la caratteristica principale di questi primi 10 mesi. I fatti stanno a zero.

Fra i nodi principali vi sono senza dubbio la gestione del servizio di raccolta differenziata ed il potenziamento del sistema idrico. Cosa rimproverate alla maggioranza?
La raccolta differenziata dovrebbe essere una risorsa, magari da condividere e implementare consorziandosi con i comuni limitrofi e creando occupazione. Invece gli sforzi della cittadinanza vengono svenduti ai privati; pare, dopo ormai un anno, che partirà la raccolta dell’umido ma non c’è, anche in questo caso, nessuna programmazione o volontà di servizio virtuoso da fare in autonomia. Sul distacco da Sorical, a parte il finanziamento lasciato dalla scorsa amministrazione, non c’è traccia di azione futura sia sul DUP presentato dalla maggioranza in Consiglio comunale, sia sul calendario delle opere triennali.
Dicono che non ci sono risorse: le chiedano a chi veniva a Serra a passeggiare in periodo elettorale (Ministri, Deputati, Presidente di Regione, Consiglieri regionali, etc.). Purtroppo sono personaggi politici il cui unico pensiero è quello di riconfermare la poltrona, le esigenze della comunità per loro vengono dopo.

Nemmeno le vicende relative all’operatività dell’Inps e alla situazione dell’ospedale sembrano avervi convinto più di tanto…
L’agenzia Inps è l’emblema di questo primo anno di amministrazione Censore. Siamo stati i primi a pubblicare la direttiva nazionale che ne istituiva la chiusura, subito c’è stata la replica dell’onorevole e l’eco dell’avamposto serrese: “Abbiamo parlato con il dg Greco, nessuna chiusura. A chi ci attacca rispondiamo con i fatti”. I fatti li abbiamo visti. Greco è stato trasferito e attualmente centinaia di cittadini che venivano a Serra per usufruire di un servizio, creando anche un relativo indotto economico, sono costretti a viaggiare su strade impraticabili con direzione Vibo o Tropea. Noi ci siamo spesi per una petizione popolare da mandare a Roma, sono state raccolte oltre duemila firme nel territorio e siamo pronti ad andare avanti nella battaglia. L’amministrazione comunale, invece, sta in silenzio senza alzare un dito per difendere Serra.
Anche sull’ospedale stesso copione. Il sindaco, riprendendo fedelmente i comunicati stampa del capo, incensava l’operato del dg Caligiuri esprimendo soddisfazione per il “potenziamento” del “San Bruno”. Dopo 9 mesi stiamo ancora aspettando i 20 posti letto in più e le altre misure previste dal Decreto firmato dal commissario Scura. Tutto questo mentre nell’Asp si continuano a sciupare risorse economiche come, ad esempio, quelle destinate alle posizioni organizzative: dovrebbero essere 16, sono ancora 41. Parliamo di 200 mila euro che potrebbero essere spesi in modo diverso e che invece vanno in tasca a chi, secondo l’atto aziendale recepito lo scorso settembre, svolge un ruolo inutile.

Le vostre perplessità riguardano anche il tema della trasparenza. Cosa vi insospettisce?
Purtroppo non sono più sospetti. Il caso Chimirri è tutto basato su una questione morale che di trasparente ha ben poco. Ricapitoliamo: il sindaco nomina integralmente il consiglio di amministrazione; non viene rinnovato il contratto a una maestra che aveva un rapporto continuativo con i bambini da diversi mesi per assumere una nuova insegnante, parente di un attuale consigliere di maggioranza, senza alcun indice di merito e ignorando i curricula inoltrati da centinaia di giovani più qualificati; i genitori dei bambini, scontenti, hanno chiesto un incontro col sindaco dal quale ancora aspettano risposte e le stesse maestre hanno subìto un cambio di orario per venire incontro alle esigenze della nuova assunta.
In tutto ciò un consigliere di amministrazione si è dimesso, altri tre hanno minacciato di farlo.
Abbiamo sollevato la questione anche in Consiglio comunale ma il sindaco, diretto responsabile delle nomine in CdA, si è trincerato nel silenzio senza dare risposte all’intera comunità. Crediamo sia il caso di azzerare l’attuale consiglio dell’Asilo Chimirri (per stessa ammissione dei consiglieri si tratta di un organo attualmente incapace di lavorare) e passare in Consiglio comunale per le nuove nomine, questa volta garantendo la minoranza.
Questa sì che sarebbe buona politica. Per quanto ci riguarda continueremo a dipanare dubbi e sospetti, è fra i compiti di una opposizione responsabile e che onora i 1696 elettori che ci hanno dato fiducia. E lo faremo come sempre, Liberamente.

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