Stamattina, alla presenza dell’assessore comunale Francesco De Caria, del commissario del Parco delle Serre Giuseppe Pellegrino e del partner ufficiale della “Festa del Fungo”, è stata inaugurata la mostra micologia allestita dalla Pro Loco a palazzo Chimirri.
L’evento si trasforma ogni anno in una sorpresa e quest’anno lo è stato ancor di più. “Bosco Sospeso 3.0” è infatti il nome della mostra micologica 2019. Un’iniziativa che, oltre al richiamo della natura con funghi, muschio, acqua, fiumiciattoli colorati a seconda della tossicità o meno del fungo, fa un aperto richiamo a ciò che era l’economia serrese fino ai primi decenni del secolo scorso: mulini e segherie ad acqua nonché fabbrica di cellulosa. A primo impatto sembra di entrare nelle montagne di Santa Maria nel Bosco in cui è facile imbattersi in delle tubazioni utilizzate per condurre acqua alla fabbrica di cellulosa. Quindi natura e archeologia industriale alla base di una mostra sempre più avvolgente e richiamo per numerosi turisti che stanno prendendo d’assalto la città della Certosa. Spicca al centro della sala un fungo appartenente alla famiglia delle Poliporace che, secondo gli organizzatori, pesa quasi 40 kg. Quest’anno sono stati catalogati circa 260 tipi di funghi differenti, riprova della grande potenzialità delle montagne serresi. Amanita, macrolepiote, boletus, hypholoma, gelvella, tricholoma, mycena sono solo una piccola parte di generi differenti al centro del fantastico “Bosco Sospeso 3.0”.