
Dare una scossa alla comunità, risvegliare le coscienze, riattivare la voglia di agire in sinergia per ridisegnare il futuro. Il movimento “Serra al Centro” si presenta con questi obiettivi spezzando l’apparente inattività politica che, anche per via della pandemia, sta caratterizzando la cittadina della Certosa.
Ad introdurre l’esposizione del progetto del “laboratorio socio-politico e culturale” è stata l’ex presidente del Consiglio comunale Maria Rosaria Franzè che ha precisato che “la scelta del nome non è legata alle dinamiche politiche che si stanno susseguendo a livello nazionale ma indica la volontà di ridare centralità a Serra”. Il gruppo, che ha “carattere democratico, volontario e plurale”, si propone di “affrontare le criticità che attanagliano il territorio, a partire dallo spopolamento, dalla mancanza di lavoro e dalla tendenza alla perdita dei servizi, e di superarle”. Questi scopi possono essere raggiunti “allargando la partecipazione”, “rilanciando il Parco delle Serre”, “cogliendo le opportunità offerte dal Pnrr”. Il laboratorio nasce con l’intenzione di “tutelare il territorio e rafforzarne il processo di sviluppo, non per fare una lista”; il progetto è “scevro dai populismi” e gli aderenti puntano a “misurarsi sulle idee”. Dunque, come ha affermato Nency Rachiele, “non si può rimanere passivi rispetto all’evolversi degli eventi” ma occorre “dare un contributo attraverso il confronto e la predisposizione di iniziative a favore del territorio”. Questa comunione di intenti ha animato gli interventi di Elena Pisani, che ha sottolineato di puntare alla “crescita della terra in cui abbiamo deciso di vivere” e Giuseppe Zangari che, dopo aver specificato che “le Serre non devono essere luoghi di partenza ma di arrivo”, ha sostenuto che “con i Comuni del comprensorio dobbiamo condividere progetti ed esperienze” ritornando a porre Serra come “centro nevralgico dal punto di vista politico, culturale e delle tradizioni”.
Sull’aspetto politico locale si è soffermato Salvatore Censore che ha delineato lo scopo di “riavvicinare politica e cittadini”. “Svilupperemo un dialogo aperto con tutti – ha rimarcato – senza posizioni precostituite nei confronti di chi oggi amministra. Saremo però un pungolo e promuoveremo attività per stimolare la partecipazione e la responsabilizzazione dei cittadini”. Porta chiusa in faccia, invece, “a chi antepone l’interesse personale rispetto a quello collettivo”
Non è mancata poi la solidarietà “al popolo ucraino e ai russi che non si riconoscono nel conflitto”. Della necessità di “coinvolgere i giovani” hanno infine parlato Domenico Figliuzzi e Gregorio De Caria. Dei soci fondatori del movimento fa parte Rosa Vellone, assente alla conferenza stampa per motivi personali.