“Serra al centro” critica l’Asp: “Dimentica l’entroterra e gli ammalati. Ed è caos su ticket e scelta del medico”

“Non c’è solo confusione ma scelte amministrative poco opportune che non tengono conto delle caratteristiche territoriali del Comprensorio montano delle Serre vibonesi”. Il movimento Serra al Centro torna a puntare l’indice contro l’Asp di Vibo Valentia, stavolta in riferimento “alle continue segnalazioni che giorno dopo a giorno mettono a nudo la disorganizzazione di un sistema sanitario vibonese che dimentica ammalati e territori, facendo sì che l’esenzione ticket e la scelta del medico di Medicina generale avvenga per poche ore due volte a settimana”.

Il gruppo ricorda il contesto socio-economico sostenendo che questo “succede a Serra San Bruno, dove la popolazione montana dell’entroterra che giunge spesso da paesi ‘limitrofi’ ma distanti gomitoli di curve è costretta a sobbarcarsi code, viaggi chilometrici e problemi logistici per vedersi riconosciuto un diritto legittimo, quale quello all’esenzione del ticket o alla scelta e revoca del medico curante, a fronte di sportelli aperti per poche ore”. 

Il movimento parla di “un servizio precario che sta diventando sempre di più un disservizio che colpisce ammalati ed indigenti” e rimarca che “non basta creare dei disagi e poi cercare di risolverli correndo ai ripari con soluzioni tampone”, perché ciò “va invece preveduto ed evitato”. “Succede così – racconta ‘Serra al centro’ – che il viaggio degli abitanti dei paesi montani alla volta degli sportelli Asp di Serra San Bruno sembra più una missione che l’esercizio di un diritto, con molte persone reduci da tanti viaggi a vuoto e poche certezze. Ma l’Asp vibonese, guidata dal Commissario straordinario, Giuseppe Giuliano, sembra dimenticarsi di questo territorio, anche all’indomani del suo rinnovo, contrariamento a quanto promesso qualche mese addietro”. 

Partendo da questa situazione, vengono proposti diversi interrogativi ai vertici dell’Asp: “che fine ha fatto l’apertura del reparto di lungodegenza? Come mai non si scorrono le graduatorie per garantire il personale idoneo a garantirne il servizio? Perché il servizio ambulatoriale al Distretto di Serra non ha le medesime ore previsto per gli altri distretti?”. Il gruppo, rispetto a queste domande, chiede “una risposta non tanto e non solo a parole, ma soprattutto con i fatti”.

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