
“Le mancate risposte alle esigenze sanitarie degli ultimi anni causate da una politica disastrosa del management sanitario vibonese hanno trovato il giusto epilogo con quanto avvenuto nei giorni scorsi”. È dura la presa di posizione delle esponenti di “Serra al Centro” Maria Rosaria Franzè e Cosimina Pisani, secondo le quali “non si può prescindere dalle contestazioni mosse che vedono la classe dirigente amministrativa e politico-sanitaria dell’Azienda sanitaria di Vibo Valentia incapace di garantire i Lep, livelli essenziali di prestazione, che concretizzano a piena attuazione del diritto alla salute costituzionalmente garantito”. A loro avviso, si tratterebbe di “una malattia atavica del sistema sanitario vibonese che nessuno si è preoccupato di curare e che ora si presenta in tutta la sua gravità al punto che il presidente della Giunta regionale è stato costretto a nominare un nuovo commissario per la sanità vibonese”. Le rappresentanti del movimento politico entrano nel merito della questione e rilevano che “non si tratta soltanto di liste di attesa, mancati finanziamenti e risorse sprecate”, perché “il problema è quello della mancanza di competenze che nel corso degli ultimi anni ha permesso il proliferare del malcostume e della cattiva gestione, che di fatto, hanno sabotato il diritto alla sanità pubblica per i cittadini, sempre più costretti a rivolgersi al privato e molte volte fuori regione”. Gli effetti per la popolazione sono significativi: “la migrazione sanitaria dall’entroterra vibonese si attesta ai massimi di tutto il Meridione, eppure ci sono ospedali, quali quello di Serra San Bruno che sono strategici e che opportunamente potenziati potrebbero rappresentare una svolta nella politica sanitaria locale. E si sa, la crisi sanitaria crea disuguaglianza con cittadini di serie A che possono permettersi le cure e cittadini di serie B chenon possono permettersele. Dopo quanto successo – aggiungono – rimane una sanità colabrodo, passerelle puntualmente disattese dai fatti, bisogni insoddisfatti e precarietà con riferimento ad uno dei diritti fondamentali ed inviolabili della persona”.
La richiesta al neocommissario dell’Asp di Vibo Valentia, Antonio Battistini, è quella di “un impegno continuo e concreto per le sorti dell’ospedale di Serra San Bruno, vista ormai la non più tollerabile situazione in cui versa il nosocomio sia dal punto di vista strutturale ma soprattutto da quello sanitario ed emergenziale”. Per Franzè e Pisani serve “un’attenzione che deve guardare a 360 gradi tutto ciò che riguarda il diritto alla salute nell’entroterra più stremato, ma non per questo più rassegnato, d’Italia. Sarebbe opportuno, lo diciamo molto sommessamente – concludono – che il neocommissario venisse a visitare il presidio ‘San Bruno’ per avere contezza della situazione reale dello stesso”.