
È sempre più cupo e nebuloso il futuro della sede dell’Agenzia delle Entrate della città della Certosa. La direttrice regionale Claudia Cimino, rispondendo alla missiva dei sindaci di Serra San Bruno, Nardodipace, Fabrizia, Mongiana, Spadola, Brognaturo e Simbario, rileva sostanzialmente che il vecchio modello, basato sulla costituzione di punti di accesso di prossimità, “presupponeva un modello di assistenza prevalentemente (se non esclusivamente) fondato sull’interazione in presenza e sulla necessità, pertanto, di dover fisicamente accedere alle strutture per poter richiedere i servizi” aggiungendo – ed è questo il punto saliente – che “l’Agenzia delle Entrate ha già da tempo investito in soluzioni digitali per la comunicazione a distanza con gli uffici, sia sviluppando ed implementando specifici canali dedicati all’invio delle richieste di assistenza (tra cui Civis, servizi Entratel) sia promuovendo, più in generale, un maggior utilizzo della posta elettronica certificata e dell’e-mail”.
Va ricordato che la disposizione n. 6/2000 del direttore provinciale con la quale era stata sospesa l’erogazione dei servizi dello sportello serrese era stata motivata con l’esigenza di evitare la diffusione dei contagi da Covid-19. Adesso la direttrice regionale sostiene che “l’esperienza pandemica, confermando le potenzialità e i vantaggi derivanti dalla digitalizzazione, ha spinto l’amministrazione a rafforzare di più il ruolo dell’interazione a distanza nei rapporti con l’utenza, ampliando la gamma dei servizi offerti, migliorando quelli già introdotti al fine di renderli sempre più semplici e agevoli da utilizzare e ricercando nuove soluzioni per venire incontro in maniera pronta e adeguata ai bisogni delle diverse categorie di utenti”. Dopo aver ribadito i diversi servizi “agili” offerti, con particolare riferimento all’importanza del canale Civis nei rapporti con i professionisti e gli intermediari, Cimino sostiene che “l’assistenza erogata in presenza, e basata sull’accesso fisico presso gli uffici è destinata a ricoprire un ruolo residuale nei rapporti con l’amministrazione, essendo riservata esclusivamente alla risoluzione di questioni non altrimenti risolvibili e previa prenotazione di un appuntamento sempre mediante l’utilizzo degli strumenti telematici”. Alla luce di queste considerazioni, Cimino ritiene che la domanda di servizi del comprensorio montano del Vibonese “possa adeguatamente essere soddisfatta mediante il ricorso, da parte degli utenti, ai molteplici strumenti telematici messi a disposizione dall’Agenzia e ciò non solo per l’utenza professionale, ma anche per l’utenza non professionale, attesa la semplicità di utilizzo di tali strumenti”. Annunciati, infine, alcuni progetti volti a dare risposte alle “fasce di popolazione con uno scarso livello di informatizzazione, che impedisce loro di utilizzare anche i più comuni e basilari mezzi tecnologici”.