Scovate altre 110 persone che intascavano i buoni spesa Covid senza averne diritto

Nell’ambito della costante attività di polizia economica finanziaria a tutela della spesa pubblica, i Finanzieri della Compagnia di Corigliano-Rossano hanno individuato 110 soggetti residenti ad Acri e Cariati, in provincia di Cosenza, i quali, nel corso dell’anno, hanno indebitamente percepito il sussidio dei cosiddetti “buoni spesa Covid-19”,
erogati dal Governo per sostenere le fasce più deboli delle società, maggiormente colpite dall’attuale
emergenza pandemica.


I riscontri posti in essere dalle Fiamme Gialle, svolti attraverso l’incrocio di numerosi dati fruibili attraverso le
banche dati in uso al Corpo, hanno permesso di riscontrare numerose irregolarità nelle domande presentate dai
cittadini per la fruizione dei sussidi, previsti dal Decreto Legge del 23 novembre 2020, n. 154.
L’attività complessivamente svolta, nel cui contesto è stata analizzata la situazione economico-patrimoniale di
circa 400 beneficiari e dei rispettivi nuclei familiari, ha permesso di constatare che molti di questi, pur risultando
già percettori di altre prestazioni sociali (come il reddito di cittadinanza o l’indennità di disoccupazione) o
intestatari di un regolare contratto di lavoro, avevano in realtà falsamente autocertificato, al fine di ottenere
sussidi per un importo compreso tra 100 e 1.000 euro, di trovarsi in condizioni di difficoltà economica o di
indigenza tali da non consentire neppure il minimale approvvigionamento di generi alimentari e di prima
necessità.
All’esito dell’indagine, è stata riscontrata l’indebita concessione di benefici per 40.000 euro da parte dei Comuni
interessati, ai quali sono state trasmesse specifiche segnalazioni per il recupero delle somme

Contenuti correlati