A seguito di pedinamenti ed appostamenti il personale dell’Ufficio Prevenzione generale e Soccorso pubblico – Squadra Volante di Cosenza ha scoperto un covo/rifugio dove i malviventi parcheggiavano momentaneamente veicoli rubati in attesa del “cavallo di ritorno” o di essere smontati e rivenduti come pezzi di ricambi.
In particolare, il bunker scoperto era perfettamente mimetizzato – quasi da manuale di tecniche militari – nella vegetazione che in quella zona cresce spontaneamente.
L’entrata del nascondiglio di auto rubate, a cui si accedeva da una frequentata strada sita nei pressi dello stadio “San Vito”, era resa quasi invisibile da un telo, a sua volta ricoperto da finte foglie, che dava l’accesso ad un anfratto abilmente ricavato nella fitta vegetazione a modo di galleria.
Sono in corso indagini finalizzate all’individuazione degli ideatori del covo e all’identificazione dei due malviventi complici di un 21enne incensurato.
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