“La cronaca regionale degli ultimi mesi – ripercorre la vicenda Potere al Popolo Reggio Calabria – ha visto una serie di proteste da parte di lavoratori precari della sanità, infermieri, OSS, finanche medici, in seguito alla decisione di non prorogare i loro contratti.
Di questi giorni la notizia di altri 70 infermieri che hanno ricevuto il benservito dal Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria.
Stiamo parlando di figure fondamentali per tamponare la cronica mancanza di personale delle strutture sanitarie calabresi, con reparti troppo spesso in sofferenza con in servizio solo metà del fabbisogno reale di operatori sanitari; figure assunte con contratti a tempo determinato a causa del blocco delle assunzioni dovuto al commissariamento e al Piano di rientro, e delle quali c’è ancora assolutamente bisogno.
Stiamo parlando di personale già formato, che ha già lavorato nei reparti e la cui sostituzione non è questione puramente burocratica, ma necessita di un tempo di ambientamento che oggi come calabresi, come persone bisognose di prestazioni sanitarie, non possiamo sostenere”.
“In questi mesi – affermano i militanti reggini di Potere al Popolo – alle giuste rivendicazioni dei precari si è provato a contrapporre le ragioni degli idonei, di chi ha effettuato un concorso pubblico e spera nello scorrimento della graduatoria. Noi ribadiamo a gran voce che questo è un falso problema: si stima un bisogno di mille medici e 4mila paramedici nella sanità calabrese! Questa è la vera illegalità!
Stabilizzazione dei precari e scorrimento delle graduatorie non sono operazioni in contrasto l’una con l’altra, ma necessità urgenti per provare a dare risposte ai cittadini calabresi bisognosi di cure, i quali non sembrano interessare ai vari commissari e burocrati della sanità”.
“Ai circa 70 infermieri e alle loro famiglie – terminano i rappresentanti di PaP Reggio Calabria – diamo la nostra solidarietà e saremo al loro fianco nelle iniziative che vorranno portare avanti per difendere il loro posto di lavoro, che significa difendere la sanità calabrese”.