Sanità nelle Serre, i sindaci: “Con nomi falsi e comitati inventati si alimenta solo rabbia”

“Come sindaci delle Serre abbiamo sempre sottolineato le criticità sanitarie del nostro comprensorio: lo abbiamo fatto negli incontri con la direzione sanitaria dell’Asp, coinvolgendo i rappresentanti in Consiglio regionale e le varie istituzioni anche in consigli comunali aperti, lo abbiamo fatto firmando un documento unitario insieme agli altri sindaci dell’Ambito socio-sanitario di Serra San Bruno (19 sindaci in tutto) indirizzato al commissario della sanità e presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto; lo facciamo ogni giorno raccogliendo e ascoltando le opinioni dei nostri cittadini e dei medici che lavorano nel nosocomio, consapevoli di essere gli unici rappresentanti politici che, in qualsiasi momento, chiunque può incontrare di persona”.

È la premessa di una nota formulata dai sindaci Alfredo Barillari (Serra San Bruno), Rossana Tassone (Brognaturo), Cosimo Damiano Piromalli (Spadola), Ovidio Romano (Simbario), Giuseppe Condello (San Nicola da Crissa), Abdon Egidio Servello (Vallelonga), Francesco Angilletta (Mongiana), Francesco Fazio (Fabrizia) e Antonio Demasi (Nardodipace) che sottolineano di vivere “le nostre comunità nelle strade, nelle piazze, nei nostri municipi che quotidianamente accolgono reclami e proteste, in un clima di disagio sociale che, purtroppo, negli ultimi anni vediamo aggravarsi”.

“Negli ultimi mesi – rilevano gli amministratori – abbiamo assistito alla pubblicazione di articoli di un non identificato “comitato pro serre” che veicola informazioni con persone fittizie: un esempio è l’articolo della presunta specializzanda in anestesia Clara Tassone, ‘originaria’ di Serra. Clara Tassone non esiste, così come non esistono le persone firmatarie di un recente articolo inerente al ‘San Bruno’ che puntano il dito anche contro i sindaci. Tutte queste firme sono frutto della fantasia di qualcuno che, in maniera vile, utilizza il nome di un comitato inattivo per sottrarsi al confronto”. Da qui la richiesta di “guardare negli occhi chi ha proposte e dialogare, senza mai sottrarsi al confronto, ragionando sulla migliore linea politica da seguire per tutelare il diritto alla salute; un diritto calpestato da 12 anni di commissariamento e alle prese, in tutta la Calabria, con gravi problemi strutturali ai quali bisogna trovare soluzioni immediate”.

I sindaci sostengono di avere “un dialogo costante con chi nella sanità ci lavora e siamo sempre disposti a metterci la faccia, consapevoli che oltre a denunciare la gravità in cui versa il sistema sanitario territoriale e regionale bisogna, soprattutto, fare delle proposte e attivarsi per migliorarlo” e si rivolgono “a chi costruisce questi articoletti strumentali (c’è forse un preciso obiettivo dietro?)” invitandolo a “metterci la faccia, così come noi la mettiamo ogni giorno nell’affrontare i tanti problemi che attanagliano le nostre comunità”. “La viltà – affermano – è fra le cause del regresso sociale che la nostra regione vive: e chi utilizza questi metodi ne è complice. Chiunque voglia rivendicare la paternità di questi articoli, lo faccia presentandosi in carne ed ossa nei comuni del territorio, venga a dialogare e a proporre, altrimenti rimarrà solo un’operazione mediatica che non fa altro che alimentare rabbia e frustrazione”. Infine, ribadiscono che “sulla sanità non ci sono steccati politici e ognuno deve lavorare al massimo nel ruolo che è stato chiamato a ricoprire: da parte nostra, non mancherà mai l’impegno nel pretendere l’attenzione che le nostre comunità meritano”.

Si specifica che “Il Meridio”, avendo come sempre cura di verificare le fonti, non ha mai pubblicato i comunicati stampa di cui si parla nell’articolo.

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