
Quando ha letto la data in cui dovrebbe presentarsi all’ospedale “San Bruno” è rimasto sconfortato, amareggiato, gelato. Perché poteva aspettarsi di tutto ma non tempi di attesa così spaventosi. Per usufruire della prestazione “Ecocolordopplergrafia cardiaca” un 83enne di Serra San Bruno dovrà aspettare fino al 4 maggio 2020, dunque più di due anni dalla data di prenotazione. Una situazione chiaramente inaccettabile per un malato che ha bisogno di cure e non di notizie scoraggianti per andare avanti.
A rivelare la risposta shock dell’ufficio ticket sono stati i familiari dell’uomo, delusi ed arrabbiati per uno stato della Sanità locale che non lascia troppe speranze per una rapida inversione di tendenza. In particolare, è Giuseppe De Raffele, figlio dell’anziano signore ed ex presidente del Consiglio comunale, a sfogarsi duramente: “Ovviamente – sostiene – provvederemo a rivolgerci ad un centro privato pagando il corrispettivo dovuto perché non possiamo attendere a vuoto per un arco di tempo così lungo. Ma tanti cittadini non possono permettersi i disagi dovuti ad un viaggio e i costi da sopportare. Auspico vivamente che il sindaco, massima autorità sanitaria sul territorio ed ex componente della struttura speciale del presidente della Commissione regionale Sanità Michele Mirabello, prenda una ferma posizione e si attivi per far dare una sterzata decisa ad un’organizzazione del comparto sanitario che sembra impedirci di continuare a vivere nel nostro paese. Anche il segretario del locale circolo Pd, che in quella struttura è ancora presente, lasci la politica da parte e si attivi nell’interesse della comunità”.
Nei mesi scorsi, il nosocomio serrese era stato al centro delle cronache nazionali per il caso delle salme riposte nei corridoi adiacenti all’obitorio.
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