
“Fin dalle prime riunioni dei Consigli comunali abbiamo sempre sottolineato l’esigenza di intervenire in modo programmatico e risolutivo sul tema del randagismo.
Da parte dell’Amministrazione comunale, però, si è sempre avuto un atteggiamento di sufficienza limitato al solo scopo di firmare una convenzione per l’accalappiamento e il ricovero degli animali randagi”.
Arriva la dura presa di posizione di “Liberamente” dopo il caso concernente la morte e l’abbandono fra i rifiuti di un cane.
“Dopo un’attesa durata due anni – ricorda il movimento civico – amplificata da ripetuti annunci di pronta risoluzione del problema e svariate aggressioni ai danni dei cittadini che hanno portato ulteriori contenziosi, la convenzione firmata con un canile è stata accolta dalla maggioranza con toni trionfalistici.
Purtroppo l’ennesimo caso di inciviltà che disonora l’immagine di Serra, ci spinge ancora una volta a ribadire ciò che è sempre stata la nostra convinzione: senza una collaborazione sinergica con i volontari del luogo, che potrebbe portare occupazione e sviluppo per il paese, il tema del randagismo continuerà ad essere presente sull’agenda politica locale generando frustrazione e rabbia”. Il gruppo guidato da Alfredo Barillari richiama dunque la maggioranza e afferma che “non basta firmare una convenzione per sostenere che tutto è sistemato.
Una convenzione che, da un lato, poteva essere stipulata molto prima se si fosse dato ascolto alle parole pronunciate dall’opposizione (da inizio mandato comunale abbiamo segnalato l’inadeguatezza delle risorse stanziate per affidare il servizio); dall’altro, non è misura soddisfacente alla risoluzione del problema: una volta accolto il numero di unità per il quale il Comune paga una certa somma, infatti, la struttura non può ricoverarne altre a meno che non si sborsino ulteriori denari. Nel frattempo, il numero di animali randagi crescerà nuovamente, come d’altronde sta accadendo negli ultimi tempi”. La deduzione è conseguente: “tanto vale, allora, investire sui volontari, sul loro impegno civico e sulla prevenzione del fenomeno con campagne di sterilizzazione.
Perché – si domanda ‘Liberamente’ – non dare loro l’opportunità di sviluppare un rifugio per i randagi? Perché non sostenere il loro impegno che include il monitoraggio degli animali presenti sul territorio? È necessario costruire un luogo di transizione per gli animali randagi che potranno, così, trovare una nuova casa tramite le adozioni o campagne di sensibilizzazione al tema.
Sarebbe un’opportunità di sviluppo civico e, al tempo stesso, un segnale di rivincita verso gli incivili che macchiano l’immagine dell’intera comunità serrese.
Ma tutto ciò, però, rientrerebbe nelle capacità di una classe dirigente abile a strutturare linee programmatiche.
Una qualità che, ad oggi – è la severa conclusione – l’attuale Amministrazione ha dimostrato di non avere”.
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