
Il Codacons chiede al candidato Jole Santelli di rispettare il codice etico della Commissione parlamentare Antimafia.
“Se è pure vero – spiega il Codacons – che il codice non ha valore di legge, non si può ignorare che esso si rivolga a partiti e movimenti affinché non abbiano a candidate o sostenere, soggetti rinviati a giudizio, indagati, sottoposti a misure cautelari o condannati, anche non in via definitiva, per i reati di stampo mafioso e per i cosiddetti ‘reati spia’, ovvero quelli che indicano l’andamento di un fenomeno criminoso che insiste su un territorio e che quindi rappresentano per questo motivo un potenziale fonte di preoccupazione. Il codice riguarda anche i latitanti o coloro che hanno ricoperto la carica di sindaco o di componente delle rispettive giunte in comuni sciolti per mafia. E sul punto – prosegue il Codacons – abbiamo trasmesso alla Commissione parlamentare segnalazioni di altri candidati che si troverebbero in condizioni di impresentabilità”.
A ciò si aggiunge come “l’adesione di partiti e movimenti, così come precisa lo stesso codice etico, era volontaria e la mancata osservanza delle disposizioni o anche la semplice mancata adesione allo stesso non dà luogo a sanzioni, semmai comporta una valutazione di carattere strettamente etico e politico nei confronti dei partiti e dei candidati”.
“Sui candidati presenti nella lista, quindi- sostiene ancora il Codacons – pesa esclusivamente un giudizio etico, morale ed anche politico. Sicché le candidature di Raffa e Tallini restano valide a tutti gli effetti perché il codice non ha alcun valore legale.
Tuttavia sarebbe opportuno – sottolinea Francesco Di Lieto del Codacons – che la candidata governatore Santelli prendesse posizione atteso che la Commissione Parlamentare antimafia ha gettato un’ombra sulla qualità di alcuni importanti candidati che domenica la andranno a sostenere. In mancanza, la valutazione sarà necessariamente rimessa al giudizio degli elettori”.