Processo “Miramare”: condannata l’ex assessore Angela Marcianò

La pubblica accusa aveva chiesto una pena a 10 mesi di reclusione

Un anno di reclusione: è questo il verdetto emesso a carico di Angela Marcianò, già assessore comunale ai Lavori pubblici della Giunta Falcomatà, all’epilogo di un processo celebrato con rito abbreviato.

E’ stata riconosciuta responsabile del reato di abuso d’ufficio in merito alla vicenda relativa al “Miramare”, la splendida struttura che si affaccia sul lungomare di Reggio Calabria, oggetto di un’inchiesta nella quale sono coinvolti anche il Primo Cittadino, numerosi assessori degli Esecutivi attuale e dell’epoca, oltre ad alcuni dipendenti, tutti a processo con rito ordinario. Walter Ignazitto, rappresentante della pubblica accusa, aveva richiesto le fossero inflitti 10 mesi di reclusione. Angela Marcianò fu estromessa due anni addietro dal sindaco con cui era arrivata ai ferri corti dopo aver dato vita ad una stucchevole guerra interrotta dal ritiro delle deleghe da parte dello stesso Falcomatà. L’attenzione della magistratura si appuntò sulla delibera approvata nel luglio di quattro anni fa dalla Giunta comunale per affidare, in maniera diretta, all’imprenditore Paolo Zagarella, proprietario dell’associazione “Il sottoscala”, la conduzione provvisoria della struttura turistica ormai da tempo consegnata alla memoria collettiva. Una procedura, quella adottata, che sarebbe stata illecita e tesa a favorire un amico di vecchia data del Primo Cittadino che, peraltro, nel corso della campagna elettorale per le Amministrative del 2014, avrebbe goduto gratuitamente di un locale al centro della città adibito a segreteria politica.

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