
Angela Marcianò è stata assolta dal Collegio della Corte d’Appello di Reggio Calabria presieduto da Olga Tarzia.
Al centro del processo l’ormai celebre questione connessa all’affidamento, risalente al luglio di sette anni fa, del Grande Albergo Miramare, da parte della Giunta Falcomatà. Beneficiaria della delibera, che non si fondava su una proceduta ad evidenza pubblica, l’associazione “Il Sottoscala” ascrivibile all’imprenditore amico del sindaco, Paolo Zagarella, che nel periodo precedente le elezioni amministrative del 2014 aveva concesso i locali nel cuore della città utilizzati dallo stesso Falcomatà per farne la propria Segreteria politica. Angela Marcianò, all’epoca assessore ai Lavori Pubblici, era stata condannata in primo grado. Un verdetto contrario a quello emesso nel pomeriggio: assolta dal reato di falso “perché il fatto non sussiste”, assolta dal reato di abuso d’ufficio “per non aver commesso il fatto”. Attualmente consigliere comunale di minoranza, in occasione della competizione elettorale del 2020 aveva tentato l’assalto alla carica di Primo Cittadino con il supporto di quattro liste. A differenza di tutti gli altri imputati, che avevano optato per il rito ordinario, Marcianò si è determinata per il processo in abbreviato. Falcomatà, al pari di gran parte dell’Esecutivo del tempo, dell’ex Segretaria comunale, di una allora dirigente di Palazzo San Giorgio e del medesimo Zagarella, hanno ricevuto una condanna anche in Appello, motivo per il quale gli amministratori pubblici continuano ad essere soggetti alla sospensione disposta dalla Legge Severino.