“Le incomprensioni tra Magistratura e Intelligence hanno nociuto profondamente al Paese”. È quanto ha affermato Rosario Priore presentando a Polla l’ultimo libro di Mario Caligiuri “Intelligence e magistratura. Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione indispensabile”, edito da Rubbettino con la prefazione di Carlo Mosca. Il giudice ha iniziato il suo intervento ricordando la sua esperienza diretta dell’attentato terroristico del dicembre del 1973 a Fiumicino dove magistratura e intelligence si ignoravano a vicenda, con esiti negativi per le indagini. Come si ricorderà Rosario Priore ha seguito dal punto di vista giudiziario alcune delle vicende storiche più delicate del nostro Paese dalle stragi dell’aeroporto di Fiumicino al disastro di Ustica, dal rapimento di Aldo Moro all’attentato a Giovanni Paolo II. Secondo il giudice, “il libro di Caligiuri dovrebbe trovarsi sulla scrivania di tutti i magistrati del nostro Paese perché ha il merito di avviare un dibattito decisivo per comprendere il passato e affrontare il futuro”. Priore ha concluso dicendo che “sono sempre stato contrario sia alla spettacolarizzazione della giustizia, sia alle carcerazioni facili e questo mi ha comportato molte incomprensioni”. Nel corso del suo intervento Caligiuri ha evidenziato che “il mio libro riprende fatti notissimi ma cerca di inquadrarli nell’ottica dei rapporti tra Poteri e Istituzioni dello Stato, contestualizzandoli nei rispettivi momenti storici”. Ha quindi proseguito dicendo che “la pubblicazione del volume si inserisce in una profonda trasformazione della percezione dell’Intelligence da parte dell’opinione pubblica: da luogo delle deviazioni a struttura indispensabile della democrazia, da ambito della previsione a elemento di comprensione della realtà, da strumento esoterico per pochi a pratica indispensabile per tutti”. La manifestazione culturale, moderata dal giornalista de “Il Mattino” Pasquale Sorrentino, si è tenuta alla libreria “Ex libris Cafè” di Michele Gentile ed è stata seguita da Radio Radicale.
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