Primarie Pd, Censore c’è ancora: ora guarda alle regionali?

Circa 8.000 voti per Nicola Zingaretti alle primarie nella provincia di Vibo Valentia, di cui 7/8 riconducibili alla lista sostenuta da Bruno Censore. Il dato che salta all’occhio il giorno dopo la chiamata alle urne per il popolo democratico non può che essere quello relativo al peso che il già deputato serrese riveste a queste latitudini. C’era attesa per vedere la consistenza del seguito dopo la débâcle dell’anno scorso e la risposta c’è stata: militarizzazione o meno, telefonate ed elenchi su fogli Excel o meno, i numeri dicono che Censore non è scomparso dalla scena politica e che, anzi, ha continuato a lavorare in silenzio tessendo la trama lontano dai riflettori della stampa. Ed ora, magari, si prepara ad affrontare una nuova sfida. Partendo da Serra, dove, a dispetto delle défaillance degli ultimi giorni, quota 1000 è stata superata.

Troppo incerta e forse troppo lontana la data delle elezioni politiche, più concreta quella delle regionali (novembre 2019 o, più probabilmente, febbraio-marzo 2020). L’interessato non si è espresso in merito, ma a questo punto è difficile pensare ad una ritirata in buon ordine (sullo sfondo rimane l’ipotesi di lanciare un “delfino”). E d’altronde l’annuncio di partecipare alla corsa per la segretaria regionale sembra far parte della strategia che punta all’obiettivo della riconquista di una posizione istituzionale.
L’ostacolo ad una eventuale rielezione a Palazzo Campanella è semmai rappresentata dalla prevedibile sconfitta del centrosinistra: ipotizzando almeno tre coalizioni capaci di superare l’8% (quindi pronosticando la partecipazione del M5S con un risultato non troppo deludente), al secondo arrivato toccherebbero 5-6 seggi (candidato perdente alla Presidenza compreso) da ripartire fra le liste in appoggio (cioè non solo al Pd). Questo ragionamento – operato sul piano teorico ad un anno di distanza dal voto – impone di arrivare primo fra i candidati della lista del Pd nel Collegio Calabria Centrale (Catanzaro – Vibo – Crotone) ma non è detto che ciò possa bastare. Da valutare inoltre gli effetti sul dato complessivo derivanti dalle operazioni di riposizionamento di alcuni consiglieri regionali ed esponenti politici comunque di rilievo.
Insomma, sottovalutare il raggio d’azione di Censore potrebbe essere un errore. Soprattutto per gli avversari “interni”.

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