
“Nel corso della notte tra venerdì 30 giugno e sabato 1 luglio è stato perpetrato da ignoti un vile gesto intimidatorio nei miei confronti che – seppur non in grado di scalfire in minima misura la mia ferma determinazione a portare avanti il mandato conferitomi dagli elettori poco più di un mese fa nella massima legalità e nel precipuo intento di perseguire con ogni azione il pubblico benessere – deve essere interpretato come una grave offesa all’intera comunità che ho l’onore di rappresentare, una comunità che tenta disperatamente e con ogni mezzo di sopravvivere nonostante le opprimenti avversità geografiche, socio-culturali e, purtroppo, ambientali in grado di rendere ancora più difficile tale prospettiva”.
È lo stesso sindaco Romano Loielo a rendere noto quanto accaduto e a confermare di aver “denunciato all’Autorità giudiziaria nella mattinata di sabato la minaccia subita, consistente nel rinvenimento, davanti la porta del mio ufficio posto al piano terra della mia abitazione, di tre cartucce a pallettoni ed un lumino funerario riposti per terra sopra una striscia di cartone su cui era stata incisa con un oggetto appuntito la scritta ‘dimettiti da sindaco’”.
Il primo cittadino dichiara di non provare “alcuna forma di timore” e di aver valutato in un primo momento di “evitare clamori” al fine di “non dimostrare alcuna forma di debolezza agli occhi degli autori”. Tuttavia, a seguito di “un riflessivo confronto col Gruppo di maggioranza”, Loielo si è convinto a “rendere pubblica la vicenda” ed a “coinvolgere in una ferma presa di posizione tutte le Autorità del territorio e, nei limiti del possibile, anche nazionali, per non lasciare spazio alla minima incertezza sul fatto che quanto accaduto possa in alcun modo riflettersi sulla mia attività politico-amministrativa, nonché su quella dell’apparato politico e tecnico dell’Ente”. Loielo precisa di aver informato il prefetto di Vibo Valentia, manifestandogli la volontà di convocare a brevissimo giro un Consiglio comunale aperto, con la principale partecipazione di tutte le Autorità del territorio, per “esprimere all’opinione pubblica ed alla Comunità che amministro il profondo sdegno nei riguardi degli autori dell’intollerabile gesto, nonché la ferrea intenzione di proseguire senza un filo di esitazione nell’espletamento del mio mandato, consapevole che la stragrande maggioranza della comunità di Nardodipace è composta da gente sana e lontana da taluni ambienti controindicati, da persone che, al contrario dei delinquenti che hanno osato offuscare la serenità del momento, si attendono da questa Amministrazione comunale la realizzazione delle linee programmatiche prospettate nel corso della recentissima campagna elettorale e sulla scorta delle quali hanno tributato il loro decisivo consenso”. Loielo attende comunicazioni in merito dalla Prefettura ma si dice “certo che non mancherà il sostegno e la partecipazione anche di Sua Eccellenza in una battaglia che ci accomuna nel fine ultimo di voler perseguire con ogni mezzo lecito l’esclusivo bene del nostro popolo”.
Infine, ringrazia “il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Nardodipace, LGT. Tommaso Romano, e tutti i militari della Stazione per il sostegno, la collaborazione e la professionalità che hanno dimostrato sinora, ai quali rinnovo la mia stima e la mia ferma ed incondizionata collaborazione”.