“Avevamo lasciato il sindaco Luigi Tassone pronto a porre in essere «azioni eclatanti» a tutela dell’ospedale di Serra San Bruno. Lo ritroviamo dopo mesi – è la critica mossa dallo Slai Cobas Serre Calabre – a rinnovare annunci e dichiarazioni stantie che offrono la solita nota litania degli interventi pronti e della politica dei fatti che, però. si ferma sulla carta stampata e non trova il giusto riscontro nella concreta realtà. Non è un mistero, infatti, che da quando il ‘nuovo corso’ del centrosinistra regionale è iniziato, dalla fine del 2014, nulla è cambiato per il presidio serrese se non per un ‘lifting rigenerativo’ che ha interessato esclusivamente gli esterni della struttura e mai i contenuti, il personale, i reparti, i servizi sanitari offerti agli utenti.
Ci rivela il Primo Cittadino che il nuovo medico di Pronto Soccorso – già annunciato a più riprese – sta finalmente per insediarsi, ma vorremmo capire, visto che un identikit preciso del ‘prescelto’ pare essere già stato tracciato, se il medico in questione sia un medico esperto, capace di gestire qualsiasi emergenza (in particolare quelle identificate dal Triage come codice rosso, in cui il paziente si trova in immediato pericolo di vita) o se, piuttosto, si tratterà dell’arrivo di un ‘tappabuchi’ che poco può aiutare a innalzare la qualità dei servizi offerti dal presidio.
Annuncia ancora il sindaco «l’installazione di un nuovo macchinario in Radiologia, denominato ‘Telecomando» (che in realtà si chiama Telecomandato), ma forse dimentica o vuole far dimenticare alla collettività che si tratta di gare d’appalto già definite da tempo, così come per la sostituzione dei macchinari effettuata nel Laboratorio Analisi, già programmata oltre 3 anni fa e arrivata con grande ritardo. Quindi non si tratta di ‘conquiste’ né sue, né, soprattutto, del parlamentare Censore che, invece, negli anni ha solo contribuito allo smantellamento del presidio montano a vantaggio di altri territori, come ad esempio per l’ospedale di Tropea che ha beneficiato dei posti letto del reparto Geriatria che sarebbero spettati al San Bruno e come per il caso di altri ‘scippi’ che il presidio di Serra ha subito nel tempo per personalissime esigenze di ritorno elettorale.
Per quel che riguarda invece «i lavori di adeguamento dei locali, in modo da poter allocare i 20 posti previsti per la Riabilitazione e i 10 di Lungodegenza», la speranza è che questi possano essere completati il prima possibile, visto che, anche in tal caso, se ne parla ormai da mesi e che, soprattutto, si possa trattare di lavori eseguiti con tutti i crismi e non, piuttosto, come è accaduto per quelli effettuati nel recente passato sul resto della struttura. Infatti, per bloccare le infiltrazioni d’acqua piovana dai nuovi infissi, tanto per fare degli esempi diretti, si è dovuto ricorrere a rimedi d’emergenza e in molti casi, come per la Sala Operatoria, le nuove finestre sono risultate qualitativamente inferiori a quelle preesistenti”. “”Ciò avvalora il fatto – secondo i rappresentanti sindacali – che molti lavori non vengono fatti per migliorare la qualità dei servizi offerti all’utenza. Lo stesso per la porta di ingresso all’ospedale con apertura automatica, risultata difettosa già dalle prime ore successive al montaggio e poi modificata con un classico sistema di apertura manuale.
Questo è molto altro ancora per tentare di far capire – anche se sappiamo che si tratterà dell’ennesimo tentativo caduto nel vuoto – che la sanità e il diritto alla salute di quasi 40mila cittadini del distretto sanitario di Serra San Bruno non può ulteriormente essere svenduto. È un trucco ormai noto quello di far slittare nomine di medici e interventi di miglioramento dei reparti e dei macchinari in prossimità della tornata elettorale successiva”. “Non ci voleva, infatti, la sfera magica – è l’attacco conclusivo dell’organizzazione sindacale – per intuire che tutto quello che da anni viene promesso e mai mantenuto, si materializzerà, come per magia, solo tra qualche mese, in piena campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento”.
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