“La trasformazione del Pronto Soccorso dell’ospedale di Serra San Bruno in Punto di Primo Intervento con la presenza h24 di una postazione medicalizzata 118, nonché il trasferimento dei due dirigenti medici anestesisti dal presidio ospedaliero San Bruno a quello di Vibo Valentia, per essere integrati nell’attività dell’UOC Anestesia-Rianimazione, sono due disastrosi provvedimenti non solo contrari al Programma regionale diretto all’attuazione di misure volte a fronteggiare l’emergenza Covid-19 ma, addirittura volte al progressivo smantellamento di quel che rimane di un presidio ospedaliero di vitale importanza per la popolazione del comprensorio”.
Il Circolo della Lega non manda giù gli ultimi provvedimenti e si rivolge al commissario dell’Asp di Vibo Valentia Giuseppe Giuliano, che “non più tardi del 13 marzo 2020 scorso, rilasciava dichiarazioni in merito all’attivazione di 5 posti letto per la terapia subintensiva già attivati all’ospedale di Vibo Valentia, ed ad altri 25 posti approvati: 10 sempre a Vibo, 5 a Serra San Bruno, 10 a Tropea, chiedendo i motivi della modifica in corso d’opera della sua ‘Road Map’ e di tutti i buoni propositi iniziali”.
Per tali ragioni, la Lega “si unisce alle altre forze politiche del comprensorio, senza distinguo di colori, ma che hanno a cuore le sorti del presidio stesso e dei propri cittadini, su una vicenda oramai arrivata all’assurdo. Coinvolgeremo – è la premessa – i nostri consiglieri regionali, il segretario Lega Calabria Cristian Invernizzi il responsabile Enti locali Walter Rauti e il presidente della Regione Calabria Jole Santelli, affinchè siano prese le dovute misure per rimediare a quello che sarebbe un gravissimo errore, che si andrebbe ad aggiungere ai disastri sanitari già rimarcati dalle passate amministrazioni regionali”.